Nei giorni scorsi si è tenuto in forma telematica il Climate Adaptation Summit 2021, un incontro tra i maggiori leader mondiali, organizzazioni e attivisti in relazione all’impatto del cambiamento climatico sul pianeta con l’obiettivo di coniugare lo sviluppo economico e la salvaguardia dell’ambiente ma soprattutto ritrovare la sintonia con la natura per ridurre la vulnerabilità delle comunità di fronte ai pericolosi effetti del cambiamento climatico.
Tanto premesso, in questo summit, è stata analizzata l’evoluzione della crisi climatica e i progressi instaurati in materia rispetto al Climate Action Summit delle Nazioni Unite tenutosi a New York nel 2019 ed oltre a ciò si sono studiati ulteriori misure per contrastare il cambiamento climatico in vista della Cop 26 che si terrà a Glasgow dal 1 al 12 novembre 2021.
In questa pregevole iniziativa, il Segretario di Stato Cardinale Pietro Parolin a nome di papa Francesco in un video messaggio ha richiesto la promozione di un nuovo modello di sviluppo che migliori le condizioni di vita, la salute e la sicurezza di tutti e crei nuove opportunità di lavoro attraverso un’azione rapida finalizzata a preservare il bene comune attraverso l’elaborazione di una strategia globale e condivisa a lungo termine basata su impegni precisi, capace di definire e promuovere un nuovo modello di sviluppo e costruita sul legame sinergico tra la lotta al cambiamento climatico e la lotta alla povertà.
In seconda istanza, alla luce del mirabile pensiero espresso dal Cardinal Parolin, è fondamentale ricordare che, se non saranno presi adeguati provvedimenti in merito – secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità – entro il 2030 il cambiamento climatico provocherà oltre 200 mila vittime in più a causa di malattie provocate dallo stesso, che andranno a sommarsi alle oltre 7 milioni di persone nel mondo che, allo stato attuale, perdono la vita ogni anno a causa di patologie correlate a gravi forme di inquinamento dell’aria.
Infine, in base a quanto precedentemente esemplificato, è fondamentale che tutti gli attori coinvolti pongano in essere tutte le misure necessarie al fine di contrastare i cambiamenti climatici, preservare l’incolumità dei popoli e favorire l’ecologia integrale in ossequio al fulgido pensiero espresso da papa Francesco nell’Enciclica Laudato Sì: “L’ecologia integrale è inseparabile dalla nozione di bene comune, un principio che svolge un ruolo centrale e unificante nell’etica sociale. E’ l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono tanto ai gruppi quanto ai singoli membri di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente”.
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