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Migrazioni, la rete Uisg per rispondere alle sfide globali

Le migrazioni, documenta Save the Children, fanno da sempre parte della storia dell’umanità. Oggi migrano nel mondo 281 milioni di persone, il 3,6% della popolazione mondiale. 15 milioni sono immigrati provenienti dall’America Latina. La principale rotta migratoria per i latinoamericani rimangono gli Stati Uniti. Mentre i migranti venezuelani fuggono verso Colombia, Perù, Brasile, Cile. Le persone migrano da un luogo all’altro per diverse ragioni e la loro mobilità segue il suo corso. E le norme, più o meno restrittive, applicate alle frontiere o all’interno degli spazi sovraregionali o nazionali. Ecco ora un network internazionale guidato da suore di tutto il mondo. Con l’obiettivo di fare rete. E trovare insieme risposte a sfide urgenti e complesse della nostra epoca. Suor Patricia Murray è la segretaria esecutiva dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali. E promuove incontro per dare spazio al dialogo sulle migrazioni. Analizzandone esigenze e potenzialità.

Focus sulle migrazioni

“I nostri ‘Sister-led Dialogues’ ci permettono di portare al medesimo tavolo esperienze e competenze diverse e trasversali. Per sostenere le comunità vulnerabili nell’affrontare alcune delle sfide di sviluppo più urgenti del nostro tempo, come quelle legate ai fenomeni migratori. Sono appuntamenti molto importanti. Perché, attraverso il confronto di diversi vissuti e il ricco scambio di riflessioni, ci consentono di conoscere bisogni, istanze ed esperienze da tutto il mondo. Così da modellare le conversazioni sullo sviluppo internazionale attorno ai bisogni delle comunità locali”, evidenzia la leader Uisg. Il Sister-led dialogue on migration ha raccolto nella sede della Uisg le suore da tutto il mondo. Rappresentanti delle organizzazioni delle Nazioni Unite e del terzo settore. Esperti accademici e comunicatori. L’incontro si inserisce all’interno dell’iniziativa Uisg Sisters Advocating Globally. Realizzata in collaborazione con il Global Solidarity Fund. Ed è stato un prezioso momento di confronto.

Tematiche chiave

Il meeting ha preso le mosse da tre tematiche chiave. E cioè l’analisi delle cause profonde della migrazione in un’economia globale. Il ruolo dell’assistenza umanitaria e dei diritti umani. E l’apporto dello sviluppo umano integrale e della coesione sociale nei Paesi di arrivo. Il forum si è concluso con la visita al progetto d’accoglienza Chaire Gynai (dal greco, “Benvenuta, donna”). Nato da una richiesta di Papa Francesco. E abbracciato dalla Fondazione Scalabriniana della Congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo. Un’iniziativa rivolta a donne rifugiate con bambini. E a donne migranti che si trovano in situazione di vulnerabilità. Il progetto è coordinato da Suor Janete Ferreira. Membro del consiglio d’amministrazione della Fondazione Scalabriniana. E una delle religiose impegnate al tavolo di confronto del “Sister-led dialogue on migration“.

Incremento

Nell’ultimo decennio vi è stato un incremento delle migrazioni in tutte le aree del mondo. Un’escalation causata da squilibri socioeconomici, politici e climatici che portano inevitabilmente le persone a cercare altrove condizioni di vita migliori. Nel 2020, i migranti nel mondo erano circa 281 milioni. Ciò significa che il 3,6% della popolazione globale ha vissuto al di fuori del proprio Paese di nascita. L’Unhcr censisce persone in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e violazioni dei diritti umani. Il numero è salito al livello record di 110 milioni. Con un balzo senza precedenti di 19 milioni rispetto all’anno prima. Si è da poco celebrato il decimo anniversario del viaggio di Papa Francesco a Lampedusa. La storica visita dell’8 luglio 2013 in memoria dei naufraghi del Mediterraneo. E le cronache continuano a registrare decine di naufragi. Ossia la più tragica delle conseguenze a cui i flussi migratori possono portare.

Sos accoglienza

“Era l’8 luglio 2013 quando Papa Francesco, dopo soli quattro mesi dall’inizio del suo pontificato, si recò in visita a Lampedusa, a seguito di un naufragio che aveva inghiottito centinaia di vite umane nelle profondità del Mediterraneo“, ricorda suor Carmen Elisa Bandeo, coordinatrice della Rete Internazionale Migranti e Rifugiati della UISG-. A distanza di 10 anni da quel giorno, quella piccola isola continua a soccorrere e accogliere ogni giorno decine di persone. Rappresentando un faro di speranza per chi è in fuga da atroci sofferenze. E parte alla ricerca di un futuro migliore. È una questione che non può e non deve lasciare indifferenti. E a cui vanno trovate risposte quanto più sostenibili e condivisibili“. E, aggiunge, “anche in quest’ottica, è nostro obiettivo creare una rete tra tutte le consacrate. Per favorire un ampio canale di comunicazione e di cammino comune. Condividere esperienze e testimonianze. E creare uno spazio di riflessione e comunità. Inoltre “migranti, rifugiati e richiedenti asilo possiedono una grandissima esperienza umana che possono condividere con tutti noi. Così da alimentare e nutrire la nostra vita. Perché questo sia possibile, è necessario che ci liberiamo dai pregiudizi, dalle paure. Mettendoci accanto a chi è più vulnerabile. Solo così riusciremo a costruire un mondo che non escluda nessuno”.

Risposte alle migrazioni

Su questo fenomeno di portata epocale la UISG vuole fornire risposte quanto più concrete. Nei prossimi mesi verrà presentato e pubblicato un policy brief, contenente una serie di raccomandazioni emerse nel corso dell’incontro. Verrà proposto alle suore di tutto il mondo come strumento di lavoro. E diffuso ai partner come documento di riferimento. L’Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG) è un’organizzazione che rappresenta oltre 600.000 suore in tutto il mondo. Fondata nel 1965, su ispirazione del Concilio Vaticano II. Il suo obiettivo è quello di promuovere una più profonda collaborazione tra le congregazioni femminili cattoliche. Attualmente, la UISG è composta da 1.903 Superiore Generali provenienti da tutto il mondo. Oltre alla sua missione principale di formazione, supporto e connessione, la UISG agisce come organizzazione ombrello. Per le suore impegnate nella lotta contro alcune delle sfide di sviluppo più urgenti del nostro tempo. Nel 2023, la UISG ospita una serie di dialoghi. Con rappresentanti dei governi, delle organizzazioni intergovernative, delle istituzioni vaticane. Della società civile, del mondo accademico e della stampa. Per discutere delle questioni chiave per lo sviluppo sostenibile delle nostre società. E la protezione delle comunità più vulnerabili.

Giacomo Galeazzi

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