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“Mamme e bambini da settimane nei sotterranei dei conventi”. Terrore a Konotop

In fuga dall’Ucraina un bambino su due. Carità francescana in soccorso dell’infanzia sotto le bombe. L’Antoniano, con la rete Operazione Pane, si mobilita per portare aiuti in Ucraina. Le testimonianze da Konotop degli operatori umanitari sono sconvolgenti. “Mamme e bambini da settimane nei sotterranei dei conventi“. E in Italia le mense dei frati, da Bologna a Palermo, offrono supporto e accoglienza alle famiglie che scappano dalla guerra.

In aiuto di mamme e bambini

Cibo, beni di prima necessità e soprattutto medicine e disinfettanti. È il carico prezioso che una delegazione dell’Antoniano di Bologna ha consegnato a Leopoli. Dove “le campane non suonano più per la messa. Ma solo per dare l’allarme in caso di bombardamenti sulla città”. A raccontarlo sono suor Maria e suor Chiara del convento di San Giuseppe delle suore Benedettine. Il monastero è la destinazione finale della spedizione. “Appena hanno aperto i pacchi con gli aiuti, i frati e le suore di Leopoli ci hanno detto: ci avete salvati”, spiega fra Etjen. Il religioso dell’Antoniano ha portato i sostegni in Ucraina. Insieme a fra Roberto della “Mensa Padre Lino” di Parma. E a un gruppo di volontari.

Code infinite

“La quantità di persone che cerca di lasciare il paese è enorme -aggiunge fra Etjen-. Al confine le code sono lunghissime. Molti uscivano dal Paese a piedi. Con le valigie. E c’erano tantissime mamme che portavano in braccio i propri bambini“. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Unhcr, sono 4,2 milioni le persone fuggite dalla guerra in Ucraina. Di queste 87 mila sono arrivate in Italia. Di cui il 25% a Bologna dove opera l’Antoniano. Tra queste quasi 40 mila sono donne e circa 30mila sono minori. Le principali città di destinazione sono Roma, Milano, Napoli e Bologna. Ma sempre più città sono coinvolte nell’accoglienza e nel sostegno ai profughi ucraini in arrivo.

In difesa della propria casa

Osserva fra Giampaolo Cavalli: “La nostra preoccupazione è per tutti coloro che non sono riusciti a scappare. Ai padri, mariti e figli che sono dovuti rimanere. Per difendere il proprio paese, la propria casa”. Aggiunge il direttore dell’Antoniano: “In questi giorni festeggiamo la Pasqua che è la celebrazione della vita. Per tanti sono giorni terribili. Oltre a sostenere chi è rimasto vogliamo aiutare anche chi è riuscito a superare il confine, scappando dalla guerra. Ci impegniamo attraverso i nostri progetti sociali di ascolto e accoglienza per profughi. E la rete di Operazione Pane con il prezioso aiuto dei volontari. L’Antoniano offre accoglienza e supporto a quanti bussano alla nostra porta“.

Immagine tratta da Opera San Francesco per i Poveri di Milano

Rete solidale

L’Antoniano, sin dall’inizio dell’emergenza, ha esteso all’Ucraina la rete solidale di Operazione Pane. Con interventi nel Paese, ai confini e in Italia, dove dall’inizio della guerra continuano ad arrivare migliaia di persone. In particolare, l’Antoniano sostiene alcune strutture francescane in Ucraina. A Konotop, Odessa e Kiev. E un centro in Romania che garantisce supporto alle mamme e ai bambini che attraversano il confine dell’Ucraina. Non solo aiuti primari ma un sostegno concreto per integrarsi e inserirsi nel mondo del lavoro. A partire dall’insegnamento della lingua rumena.

Beni di prima necessità

Le testimonianze in arrivo dall’Ucraina sono drammatiche. “Nei sotterranei del nostro convento, stiamo ospitando decine di mamme e bambini. Diamo loro la possibilità di mangiare e dormire in un posto sicuro- racconta fra Romualdo, francescano del convento di Konotop-. Ci sono anche tanti anziani che non hanno potuto lasciare le loro case perché ammalati. Così andiamo noi da loro per portare beni di prima necessità. Le persone affrontano ogni giorno la paura dei bombardamenti. E hanno difficoltà a trovare viveri e medicinali. Viviamo questi difficili momenti con la speranza che tutto questo possa finire presto”.

Mappa della solidarietà

Operazione Pane aiuta, inoltre, le realtà francescane che stanno accogliendo gli ucraini che scappano dalla guerra. Come il convento di Bordighera e quello di Montenero, in provincia di Imperia. Da Bologna a Palermo sono oltre un centinaio le donne e i bambini che sono stati già raggiunti dalla rete di Operazione Pane. Ricevono accoglienza (nelle strutture dei frati francescani o presso privati) e supporto. Dai pasti ai beni di prima necessità come farmaci, pannolini, indumenti, biancheria. A Bologna sono già state accolte le prime famiglie ucraine. L’Antoniano sta lavorando in rete con le istituzioni locali e le altre realtà del territorio. Per garantire una accoglienza dignitosa. Percorsi di integrazione sociale. Supporto in caso di bisogni economici e materiali.

Kharkiv 01/03/2022 – guerra in Ucraina / foto Imago/Image nella foto: guerra ONLY ITALY

La mancanza della normalità

Tra gli sfollati, mamme con bambini che sono scappate da Kiev. Bimbi come Uliana, sei anni, che chiede spesso quando potrà andare a scuola. E racconta che quando era a Kiev la odiava. Ma ora con la guerra si rende conto di quanto le manchi la normalità. A Palermo, il convento di Baida, attualmente ospita 22 profughi. Quasi tutte donne con 9 bambini tra gli 8 e i 14 anni. Qui i bambini ucraini che sono arrivati hanno già cominciato a frequentare la scuola. E sono stati avviati corsi di lingua italiana per grandi e piccoli.

 

Giacomo Galeazzi

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