“Siamo appena entrati nella Fase 2. Un debole raggio di luce dopo il lungo lockdown che però va affrontato nel modo giusto perché, come a gran voce è stato sottolineato, non è un ‘tana libera tutti’. Da oggi si presenteranno due scenari: da un lato c’è chi penserà che tutto torni alla normalità, dall’altro ci sarà chi è terrorizzato all’idea di dover riaffrontare i contatti interpersonali nonostante guanti, mascherine e distanziamento sociale. I due estremi, come sempre accade, sono entrambi pericolosi e fuorvianti perché rischiano di strutturare atteggiamenti disfunzionali come irresponsabilità nel primo caso, ipocondria e ossessività nel secondo”. E’ quanto scrive, per In Terris, la dottoressa Susanna Cirone, psicologa psicoterapeuta ufficiale del Centro di Terapia Strategica con la quale, in passato, parlammo delle “trappole della mente”, quella grave patologia neuropsichiatrica denominata Disturbo Ossessivo Compulsivo (Doc).
Oggi le abbiamo chiesto cinque semplici consigli per affrontare positivamente la fine del lockdown senza cadere in nessuno dei due atteggiamenti disfunzionali: irresponsabilità o ipocondria. “Per fornire 5 indicazioni concrete ed utili ad affrontare la Fase 2 – sottolinea la dott.ssa Cirone – occorre partire dal presupposto che il virus, nemico invisibile che ha stravolto e travolto le vite di tutti gli umani, c’è e continuerà ad esserci fin quando non sarà trovato un antidoto e che, ad oggi, siamo riusciti ad arginare, almeno parzialmente, i suoi effetti devastanti assumendo comportamenti che tutti noi conosciamo; atteggiamenti sintetizzati nella frase – amplificata da media e social – #iorestoacasa che entrerà a far parte della storia dell’umanità”.
“Ora – prosegue la psicologa – ci attende una fase più difficile ma assolutamente necessaria ed inevitabile nella quale imparare a convivere con il Covid-19 proteggendo, allo stesso tempo, noi stessi e chi ci sta accanto. Ecco allora i 5 punti fondamentali che, da oggi, tutti dobbiamo attuare per ricostruire passo dopo passo il ritorno alla normalità che, vorrei ancora una volta sottolineare, sarà possibile se evitiamo che il contagio torni a travolgerci”:
“Vorrei concludere – chiosa la dottoressa Cirone – con una frase tratta dal libro Covid-19 : Il virus della paura – Scienza e Informazione ai tempi del Coronavirus (Paesi Edizioni – 2020) a cura di Massimo Andreoni, infettivologo dell’Università di Tor Vergata e Giorgio Nardone, psicologo–psicoterapeuta e Direttore del Centro di Terapia Strategica che, dal mio punto di vista, esplicita in modo formidabile l’importanza dell’impegno di ogni singolo individuo: ‘Se lo strumento della scienza e della tecnologia ci potranno condurre fuori da questo porto delle nebbie, sarà però ancora una volta l’uomo a salvare se stesso'”.
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