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Un posto sicuro dove stare: piattaforma di housing per l’emergenza ucraina

Chi scappa dall’Ucraina ha ora un’altra porta (virtuale) a cui bussare. HousingAnywhere, in qualità di community europea, lancia una piattaforma di housing dedicata all’emergenza ucraina. Housinganywhere.com/support-ukraine. L’obiettivo è quello di supportare le persone in fuga dalla guerra. E di aiutarle a trovare un posto sicuro dove stare. Ne deriva la necessità di amplificare al massimo il messaggio. Riuscendo così ad arrivare a più persone possibili in ogni parte d’Europa. Quello della “Support Ukraine Housing Platform” è un processo semplice e veloce.

Una donna trasportata fuori dall’ospedale di Mariupol bombardato dalle truppe russe. Fonte: Twitter

Per chi scappa dall’Ucraina

Le organizzazioni e gli individui possono mettere a disposizione il proprio alloggio. Rivolgendosi direttamente ai rifugiati ucraini. Indicando la durata massima del soggiorno. E il numero di persone che è possibile ospitare. Gli alloggi possono essere offerti gratuitamente. Oppure a un prezzo d’affitto ridotto. Il risultato è un ambiente sicuro e protetto. I rifugiati ucraini hanno la possibilità di entrare in contatto diretto con le persone che offrono alloggio. Attraverso un sistema di messaggistica facile e sicuro. In caso di alloggio a pagamento, HousingAnywhere consentirà la trasmissione del pagamento digitale al proprietario di casa 48 ore dopo l’arrivo dell’inquilino. Così che quest’ultimo possa segnalare eventuali difformità con l’annuncio. E consentire una verifica da parte della piattaforma.

Donetsk 24/02/2022 – guerra in Ucraina / foto Imago/Image. Nella foto: evacuazione popolazione ONLY ITALY

Supporto multilingue

La piattaforma è disponibile in 10 lingue. Inclusi l’ucraino e il russo. E’ attivo un team di assistenza clienti professionale e multilingue. A disposizione di chiunque cerchi e offra un posto dove stare. HousingAnywhere non tratterrà alcun onere per la prestazione del servizio. La piattaforma è rivolta ai rifugiati che hanno bisogno di una casa a causa dell’attuale guerra in Ucraina. I profughi possono in questo modo avere un contatto con le organizzazioni. E con gli individui disposti ad offrire i propri appartamenti in Europa. La piattaforma solidale interagisce, inoltre, con i comuni, le ong e i gruppi di volontari che stanno già lavorando ad iniziative simili. Ma che hanno bisogno di un ulteriore supporto tecnologico avanzato. Per gestire le richieste in modo più efficiente ed efficace.

Esodo dalla guerra

Il 40% dei profughi dall’Ucraina ha meno di 18 anni. Ecco le vie di fuga dalla guerra. “L’Ue blocca sotto le bombe centinaia di migliaia di persone in Ucraina- rileva il Dossier statistico Idos sull’immigrazione (dati dell’Agenzia Onu per i rifugiati)-.Ancora respingimenti e politiche di asilo discriminatorie, nonostante la guerra”. A una settimana dallo scoppio della guerra in Ucraina, Paese di 44 milioni di abitanti, già un milione di profughi aveva attraversato i confini del Paese. E il 15 marzo scorso il loro numero risultava salito a ben 3 milioni. Di cui 162 mila cittadini non ucraini (stima Unhcr su dati governativi). Molti sono due volte profughi. Facendo parte degli 1,5 milioni di sfollati interni che il conflitto in Ucraina orientale e l’annessione russa della Crimea aveva già prodotto nel 2014. In totale 1,8 milioni risultano temporaneamente accolti in Polonia. Quasi mezzo milione in Romania e 345mila in Repubblica Moldova.

Iniziative solidali

I colori della grafica sono il giallo e l’azzurro della bandiera ucraina. Si chiama Eu4Ua. E con un click mette in contatto i rifugiati con chi è disposto ad ospitarli. EU4UA è una piattaforma che aiuta le famiglie a trovare un alloggio gratuito in Europa. L’iniziativa si inserisce nel contesto in cui le autorità europee hanno preso la decisione di consentire ai rifugiati ucraini di rimanere nell’Unione. Senza che per loro sia necessario chiedere asilo. Inoltre, essa fa eco all’appello largamente condiviso da molte istituzioni europee. Per incoraggiare i cittadini ad accogliere chi fugge dal conflitto. “Se riusciamo a rendere meno dolorosa la vita anche di un solo bambino- dicono da EU4UA – significa che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. E continueremo a sviluppare il progetto. Estendendo la sua portata e mettendo la tecnologia al servizio della solidarietà“.

Ospitalità

EU4UA è accessibile tramite qualsiasi computer o smartphone. Ed è nata grazie all’intuizione di un gruppo di 4 imprenditori tecnologici co-fondatori di Jobgether. Il francese Arnaud Devigne. Lo spagnolo Alexandre Hernandez. Il belga Juan Bourgeois. E il colombiano Alexis Rodriguez. Alla sua realizzazione hanno concorso oltre 200 persone del settore del tech in tutto il mondo. Chi si iscrive su www.eu4ua.org come host può offrire ospitalità. Condividendo la propria casa. Oppure mettendo a disposizione un alloggio non utilizzato. In Europa sono 11 milioni le case che oggi risultano inoccupate.

Giacomo Galeazzi

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