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“Dove andare per…”, la guida per le persone senza dimora

Nella giungla di cemento è facile perdere l’orientamento, soprattutto quando si è fragili, soli, vulnerabili, ai margini della società. La guida “Dove andare per…Milano” è la mappa per quegli “invisibili”, le persone senza dimora, per sapere dove trovare l’accoglienza di bassa soglia, dal posto al chiuso dove dormire al pasto caldo, dalla doccia all’assistenza sanitaria, dalla consulenza legale alla ricerca di un lavoro, nel capoluogo lombardo. L’edizione 2023, la terza, è stata redatta da due associazione di volontariato, Avvocato di strada e City Angels, in collaborazione con due aziende, Digital 360 e Linklaters, sotto la supervisione del Comune di Milano, nell’ambito del progetto “La città V.I.V.A.”, sostenuto con i fondi dell’8 per mille della Chiesa valdese. La pubblicazione viene distribuita gratuitamente in stazione, nei dormitori, nelle mense e in tutti i luoghi di ritrovo delle persone senza dimora.

I dati

Nel dicembre 2022 liIstat censiva 96.197 persone senza dimora in Italia, nel 2023 si sono registrati 415 decessi in strada, secondo il rapporto della Federazione italiana organismi per le persone senza dimora (fio.PSD). La rilevazione “racCONTAMI2023” a giugno 2023 ne ha registrati oltre duemila a Milano, mille in strada e mille in strutture di accoglienza notturna. “Si tratta maggiormente di uomini e persone stranieri rispetto a italiani e donne, anche se dal post-pandemia sono aumentate le persone senza dimora italiane in strada”, spiega a Interris.it Agostina Stano, coordinatrice della sede milanese di Avvocato di Strada, organizzazione di volontariato che si occupa principalmente di tutela legale da praticamente un quarto di secolo, nata a Bologna e ora con sedi operative in tutta Italia. “Nel 2022 abbiamo assistito oltre il 72% uomini e il 27% donne, il 65% proveniente da Paesi al di fuori dell’Unione europea, per lo più del Centro e del Nord Africa”. Spesso si rivolge a loro chi non è seguito da nessun servizio ed è senza niente, né documenti né lavoro, ma capitano anche persone prese in carico altrove seppur non al punto tale da avere una situazione abitativa, per cui rimangono in strada o nei dormitori.

L’idea

Predecessore dell’attuale libretto di un centinaio di pagine è stato un opuscolo illustrativo in cui erano indicati i servizi dove era possibile dormire, mangiare e lavarsi, pensato nella “casa madre”, la sede di Bologna. Stano racconta la “genesi” della guida milanese: “I volontari dello sportello di Milano di Avvocato di strada hanno deciso di aggiungere le indicazioni di altri servizi, l’assistenza sociale, legale e medica”. “Le persone che si rivolgono a noi”, spiega, “spesso, oltre a necessità legali, hanno anche domande su cose pratiche, perché chi è in strada da tempo sa a chi rivolgersi meglio di chi lo è da poco e può essere disorientato all’inizio. Per cui questo libretto può tornare utile”. E non solo a chi è senza dimora. “Serve anche per noi per fornire informazioni precise”, aggiunge Stano, perché “la difficoltà principale spesso è individuare il bisogno della persona, se è disorientata o se c’è una barriera linguistica. Ma grazie ai titoletti stampati sulla guida possiamo capirci meglio e indirizzarla dove può trovare quello che cerca”. Alla prima edizione ne è seguita una seconda nel 2019, poi con la pandemia il mondo del volontariato è stato costretto a fermarsi e non è stato più possibile farne altre, tolto un aggiornamento nel 2020, fino alla terza edizione, l’attuale.

Le sezioni

La guida è così suddivisa. Per prima cosa una mappa illustra le zone di Milano dove si trovano i servizi elencati, poi si indica dove rivolgersi per la richiesta di residenza anagrafica (necessaria per accedere ai servizi di welfare), il servizio comunale “Residenza-Mi”. Di seguito, i contatti e l’indirizzo del Centro di ascolto Sammartini, il punto d’accesso di tutti i servizi per i senza dimora, i numeri utili per le emergenze, pronto soccorso, forze dell’ordine, guardia medica e farmacie. C’è la sezione dedicata al piano freddo, attivo da metà novembre a metà marzo, – “la più consultata in questo periodo”, sottolinea Stano –, in cui si spiega che occorre fare domanda al Centro Sammartini e dopo uno screening sanitario e un colloquio la richiesta viene inoltrata dallo stesso ente a un dormitorio, e quella con i contatti dei centri di ascolto e orientamento e le possibilità per raggiungerli con i mezzi pubblici. Lo stesso dicasi per l’elenco dei dormitori, dove sono riportate anche le fasce orarie di ingresso e le modalità di accesso; nella sezione “Mangiare” la lista delle mense, in “Lavarsi” quella dei posti dove potersi fare la doccia, tra cui Casa della carità, in “Vestirsi” si individua dove recarsi per la distribuzione degli indumenti. Poi gli ambulatori (“Curarsi”), l’assistenza legale e il gratuito patrocinio, i servizi per l’immigrazione, tra cui il Centro Scaldasole, infine la sezione dedicata al lavoro. Per cercare di non perdersi, pur da “invisibili”, nella giungla di cemento.

Lorenzo Cipolla

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