In questa estate di coronavirus, vacanze fai da te per ridurre al massimo il fattore di rischio, senza però rinunciare a momenti di relax, io ho trascorso qualche giorno a casa di una mia amica a Nizza. Città incantevole, all’altezza della sua fama e da qualche anno, purtroppo, anche ricordo della triste strage avvenuta il 14 luglio, festa nazionale francese, in cui si ricorda la presa della Bastiglia. Nella via principale, dove un tir ha seminato morte e terrore, c’è oggi una stele che ricorda le vittime di quell’attacco terroristico.
Io e la mia amica, abituate alle regole italiane, ci siamo portate mascherine e igienizzanti per affrontare la nostra settimana di vacanza: certo è un sacrificio con il caldo che fa e non è proprio il massimo andare in spiaggia cosi, ma se ricordo l’inverno che abbiamo passato e i contagi che sono “solo” sotto controllo ma non spariscono del tutto, mi sembra un buon compromesso. C’è anche stato un momento durante il lockdown in cui ho pensato che non avremmo fatto neanche un giorno di mare e con la mia famiglia abbiamo disdetto anche un viaggio. In Francia la situazione del coronavirus non sembra essere migliore di quella che abbiamo in Italia, anzi.
Proprio a questo proposito qualche giorno fa la Direzione Generale della Salute di Parigi ha ammesso il netto aumento della circolazione del virus, lanciando anche un allarme secondo cui sembra che stiano tornando i livelli paragonabili a quelli della fine del periodo del confinamento, annullando così la buona parte dei progressi compiuti nelle prime settimane di lockdown. Nel periodo che ho passato a Nizza con la mia cara amica, sapendo delle regole che ci sono in Italia abbiamo sempre indossato la mascherina, sia negli spazi chiusi sia in quelli aperti. Ma siamo rimaste sorprese di notare che quasi nessuno seguiva le regole di contenimento del virus. Per questo non mi sono stupida quando, dopo il forte aumento dei contagi, il governo francese ha introdotto una regola che stabiliva l’obbligo dell’utilizzo della mascherina, specialmente nei luoghi con la maggior concentrazione di persone.
Dinanzi alla recrudescenza del virus, la Francia sprona quindi i connazionali a ricorrere al telelavoro, a ridurre il numero di esposizioni inutili e soprattutto a fare i test al minimo dubbio. “L’isolamento automatico in caso di sintomi o di contatto con un portatore del virus o una persona malata sono essenziali per limitare la ripresa epidemica“, si conclude nella nota pubblicata dall’autorità competente.. Ancora una volta mi trovo a scrivere per incoraggiare il buonsenso di ognuno di noi, a rispettare le regole che ci sono state imposte e a non pensare solo a noi stessi ma anche alle persone che ci circondano
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