Tria chiude alla patrimoniale e a manovre-bis

Non chiude ma resta comunque guardingo sugli effetti della flat tax Giovanni Tria: il ministro dell'Economia, intervenuto a “1/2h in più” di Lucia Annunziata, su Rai Tre. Un provvedimento, quello fortemente voluto all'interno del Def (pur se presente non in massima parte), che per il capo del Mef “concettualmente va bene” ma che pone il problema di “agire attraverso una riforma progressiva”. Sul suo essere favorevole alla flat tax il ministro ritorna spiegando che prima di arrivare al Ministero, ne aveva scritto a favore, sottolineando comunque la necessità che si mantenga “quella progressività che è anche nel dettato costituzionale”. Di sicuro, ha spiegato, “con questo Def abbiamo voluto dare il messaggio di stabilità, nel senso che intanto il quadro macroeconomico che abbiamo presentato è completamente condiviso con tutte le istituzioni”.

Manovra correttiva e crescita stimata

Per quanto riguarda il rischio di patrimoniale, Tria ha affermato che, ora come ora, non sussiste: “Io personalmente e concettualmente sono molto contrario. In Italia colpirebbe tutto il patrimonio immobiliare, colpirebbe al cuore i risparmi italiani e avrebbe un impatto distruttivo su crescita e consumi”. Non solo, per il ministro il “solo parlarne crea una tale incertezza che fa un danno forte all'economia”. Concetto non secondario in quanto “di tutto abbiamo bisogno in questo momento tranne che di creare allarme”. Per quanto riguarda possibili manovre correttive, Tria chiude come già fatto qualche giorno fa da Giuseppe Conte: “Nell'anno in corso, come sempre abbiamo detto, non ci saranno”. Sulla crescita si attiene ai numeri, considerando anche le stime incrociate di Bankitalia e del Fondo monteario internazionale arrivate nelle ultime settimane: “Per quest'anno stimiamo una crescita dello 0,2%, ma consideriamo che questo implica una crescita sostenuta già nel secondo semestre di quest'anno, altrimenti non si può raggiungere questo livello”.