Contributi colf, partiti 200.000 avvisi

Maria Sandra Petrotta, direttore centrale entrate e recupero crediti di Inps, è intervenuta alla trasmissione “Due di denari” di Radio 24 per spiegare che “sono più di 200.000” gli avvisi di accertamento per mancato pagamento dei contributi inviati dall'Istituto negli ultimi giorni ad altrettanti datori di lavoro domestico. Avvisi che hanno creato non poco scompiglio: per questo nel corso della trasmissione si è provato a fare chiarezza sulla questione degli avvisi che stanno raggiungendo migliaia di famiglie italiane che non hanno correttamente chiuso, in passato, rapporti di lavoro domestico. “L'Istituto procede periodicamente all'interruzione della prescrizione dei contributi che risultano dovuti e non versati. In questa operazione noi abbiamo rilevato tutte le posizioni per le quali manca almeno un trimestre nel periodo che va tra il 4 trimestre 2012 e il 4 trimestre 2013″, ha precisato Petrotta a Radio 24, aggiungendo: “Sostanzialmente per tutto l'anno prossimo noi non faremo più operazioni di interruzione dei termini”.

Petrotta ha inoltre voluto ridimensionare l'allarmismo creatosi, anche sui media, con la notizia dell'invio degli avvisi: “La stampa ha probabilmente equivocato chiamando cartelle pazze questi avvisi. Non sono cartelle, sono solo degli avvisi che hanno uno scopo informativo e anche interruttivo della prescrizione, ma non sono cartelle. Lo diventeranno laddove i datori di lavoro non collaboreranno e quindi non contesteranno gli avvisi di accertamento. Lì dove abbiamo trovato almeno un trimestre (di contributi mancanti, ndr) la posizione è stata prelevata ed è stato inviato l'avviso di accertamento”, ha concluso Petrotta nel corso della trasmissione.

Quello che non è chiaro è come mai possano verificarsi casi di posizioni chiuse anche da oltre dieci anni che però all'Inps risultano ancora aperte. Il minimo che possa accadere, in situazioni del genere, è di dover perdere tempo per dimostrare la fine del rapporto di lavoro domestico: un ulteriore adempimento burocratico di cui, francamente, in molti casi non se ne sentiva la mancanza.