“Conte in corsa per una cattedra alla Sapienza”

Si è alzato un polverone polemico attorno al premier Giuseppe Conte, finito al centro di un caso mediatico in relazione alla sua presunta candidatura (precedente alla sua nomina come presidente del Consiglio) per una cattedra di Diritto privato presso l'Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. La notizia è stata riportata da Politico.eu, secondo il quale lunedì prossimo il premier parteciperà addirittura alla prova di inglese, informazione ottenuta, spiegano, sulla base di documenti e confidenze di persone vicine ai processi di selezione. Un'eventuale partecipazione di Conte all'iter per ottenere la cattedra, andrebbe a generare una violazione delle normative sul conflitto d'interesse e della compatibilità legale.

La normativa

Il sito sostiene di aver visto il nome di Conte tra i candidati al concorso, con domanda risalente al mese di febbraio (quindi prima delle elezioni politiche e di tutti i  successivi sviluppi che hanno portato l'attuale presidente a Palazzo Chigi). Nonostante abbia già rinunciato al suo ruolo di docente presso l'Università di Firenze, lasciato a giugno per mettersi al timone dell'Italia, per Politico Conte non avrebbe rinunciato al concorso alla Sapienza, incorrendo in una possibile violazione delle normative che accompagnano il suo ruolo, le quali prevedono non solo l'impossibilità di essere selezionato ma anche quella di candidarsi. Ma a frenare una eventuale candidatura di Conte non ci sarebbe solo la normativa sul conflitto d'interesse di Palazzo Chigi ma anche la legge in quanto, secondo una norma del 2010, i funzionari pubblici non possono ricoprire ruoli di docenza presso atenei finanziati con fondi a loro volta pubblici. A ogni modo, spiega ancora Politico, la commissione avrebbe visionato la domanda del premier solo il 4 settembre scorso, non riscontrando incompatibilità.

Conte: “La mia veste mi impone di rinunciare”

La notizia ha rimbalzato sulle principali testate nazionali senza tuttavia ricevere conferme ufficiali di sorta fino a sera, quando lo stesso Conte ha fatto sapere che non risponderà all'appello e che farà decadere la sua candidatura: “Non andrò a sostenere la prossima prova, lunedì, per impegni istituzionali. A inizio anno si era avviata una procedura di trasferimento all'università di Roma, alla Sapienza, confesso che feci domanda, perché, anche avendo un bambino piccolo, ero interessato al trasferimento, ma la mia nuova veste mi impone di riconsiderare questa mia posizione”.

L'attacco del Pd

L'indiscrezione di Politico, però, era bastata a scatenare l'insurrezione delle opposizioni, in particolare del Partito democratico che, attraverso la deputata Alessia Morani, ha rilanciato su Twitter l'articolo del portale americano (nella sua versione europea) lanciando un affondo immediato nei confronti del presidente del Consiglio: “Un premier a mezzo servizio che tratta il governo del Paese come un dopolavoro. Conte concorre per una cattedra universitaria in conflitto di interessi?”. E ancora: “Se quanto riporta Politico Europe è vero, siamo di fronte ad una violazione di legge ed un conflitto di interessi da parte del premier Conte… In ogni Paese democratico e civile un premier in queste condizioni si dimetterebbe immediatamente. Rinunci al concorso e non si approfitti del suo ruolo, poiché è in palese conflitto di interessi: è del tutto evidente che non può partecipare al concorso pubblico di un'istituzione che come capo del governo contribuisce a finanziare. Infine, una parola anche al neo ispettore Giarrusso: ha nulla da dire sulla dinamica di questo concorso pubblico?”.