Berlusconi invoca un “sovranismo europeo”. Salvini replica

Berlusconi è tornato. E' il caso di dirlo, dopo le recenti e frequenti comparsate dell'ex Cav in tv, per discutere dei temi di stretta attualità politica e lanciare la sua candidatura alle elezioni europee. 

Il “sovranismo europeo”

A proposito dell'appuntamento elettorale di maggio, importante crocevia per l'Europa, il leader di Forza Italia ha lanciato ieri, ospite di Nicola Porro su Quarta Repubblica, la proposta di costruire un “sovranismo europeo”. “Cercherò – le parole di Silvio Berlusconi – di coinvolgere Salvini e la Le Pen creando un sovranismo europeo, per creare un’Europa che possa rilanciare l’Occidente e vincere la sfida con la Cina comunista”. Secondo l'ex primo ministro “bisogna tornare in Europa al progetto dei padri fondatori: Schuman, Adenauer, De Gasperi, con una politica realmente unitaria”. Berlusconi ha spiegato di essere voluto tornare in campo perché avverte un pericolo a livello globale dovuto al “progetto comunista cinese” ed entro i confini nazionali per via del M5s, i cui aderenti li definisce “spinti da invidia sociale, odiano gli imprenditori e in più rispetto ai comunisti del 1994 non sanno niente, non hanno mai studiato, non hanno mai lavorato, non hanno mai fatto niente di buono“.

“Contento per Salvini”

Ospite invece stamattina ad Omnibus, su La7, Silvio Berlusconi è tornato sul voto degli iscritti del M5s contro l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini sul caso Diciotti. “Naturalmente sono contento che Salvini non debba affrontare un processo ma i grillini hanno tradito loro principi, i loro ideali. Hanno sempre affermato che non si doveva consentire che il Parlamento intervenisse per evitare il processo a chi la magistratura intendeva processare”. E alla proposta di allearsi per un “sovranismo europeo” proprio Salvini risponde indirettamente da Alghero, dove si trova per la campagna elettorale per le regionali in Sardegna di domenica prossima. “Io voglio cambiarla l'Europa e chi l'ha governata negli ultimi decenni, più che dare consigli, dovrebbe pensarci”.