Intervento

Terza età: l’importanza della figura degli assistenti familiari

Le persone anziane residenti in Italia, ad oggi, rappresentano il 23,8% della popolazione, e corrispondono ad oltre 14 milioni di abitanti. Il progressivo invecchiamento generale ha portato con sé nuove esigenze di cura e fragilità inedite della cosiddetta “Terza età” che devono obbligatoriamente trovare una risposta. Una di queste è l’assistenza domiciliare la quale, con i dovuti accorgimenti, consente a chi la riceve di mantenere un certo grado di autonomia e indipendenza nella quotidianità, mantenendo i ritmi e le abitudini di una vita. Inoltre, trascorrere le giornate nell’abitazione dove si ha sempre vissuto, aiuta la persona assistita a mantenere vivi i propri ricordi e le relative capacità cognitive. Infine, se ben modulata, questa tipologia di assistenza, può essere personalizzato per soddisfare i bisogni particolari di ognuno, facendo sì che, la famiglia nel suo complesso, ne possa trarre giovamento.

Questi aspetti rimarcano ancora una volta l’importanza della figura degli assistenti familiari, ovvero di coloro i quali, ogni giorno, si impegnano per tutelare e soddisfare i bisogni dei nostri anziani. Dobbiamo sempre ricordare che essi, sono i depositari dei valori che hanno posto le fondamenta della rinascita economica e sociale del nostro Paese e che abbiamo il dovere di supportarli sempre, senza se e senza ma. Il recente Consiglio dei Ministri, su questo versante, ha istituito una prestazione universale che, a decorrere da gennaio 2025, prevede l’erogazione di un assegno di assistenza dell’ammontare di 850 euro al mese che sarà concesso alle persone ultraottantenni già titolari dell’indennità di accompagnamento e, di conseguenza, con bisogni assistenziali molto elevati. Tale misura, già prevista nell’ambito del Pnrr, ha l’obiettivo di fornire una risposta verso il crescente bisogno di presa in carico e questa è sicuramente un proposito positivo. È molto importante però che, le istituzioni nel loro complesso, si focalizzino sempre di più su tutta la “Terza Età”, ovvero a partire dai 65 anni. Occorre maturare una nuova visione del welfare che metta sempre più al centro gli anziani e il loro sistema valoriale.

Acli Colf, con lo spirito di servizio che l’ha sempre connotata, opera in prima linea per migliorare l’attuale sistema, ad esempio attraverso specifici corsi di formazione per gli assistenti familiari e molte altre forme di supporto. Auspichiamo quindi che, il sistema Paese, possa procedere sempre di più verso la concreta inclusione delle persone anziane. Esse rappresentano le nostre radici ed il nostro futuro, abbiamo il dovere di metterle al centro di ogni decisione.

Giamaica Puntillo

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