I dati sull’estate che stanno vivendo le famiglie italiane non sono confortanti. Si stanno verificando aumenti nei prezzi dei ristoranti, degli alberghi e delle materie prime, che, secondo un recente studio che abbiamo realizzato, comporteranno un incremento di oltre 700 euro a settimana per ogni famiglia per trascorrere una settimana al mare. La spesa media, per chi ha un figlio a carico, era di circa 3700 euro che ora sono diventati 4400. Questo comporterà una riduzione dei servizi generalmente utilizzati per risparmiare e, in molti casi, non si faranno ferie al mare per la mancanza di possibilità economiche. In Italia, il rincaro più grave, è quello dei servizi balneari. Il paese, ancora una volta, si distingue per i costi notevolissimi degli stabilimenti tanto che, attualmente, il costo medio per un ombrellone e due lettini, si attesta ad oltre i trenta euro al giorno.
Il tema delle concessioni balneari è centrale. Da decenni diciamo a gran voce che bisogna fare delle gare pubbliche e, per questo, siamo sotto procedura di infrazione da parte della Comunità Europea. Nonostante tutto, ora ci saranno ulteriori rinvii e non è giusto. Bisogna metterle a gara, ovviamente senza punire nessuno. Le concessioni balneari però, non possono essere proprietà di chi ha l’autorizzazione, quest’ultima appartiene allo stato e ai cittadini. Non ci possono essere concessioni e patrimoni che si tramandano di padre in figlio. Il governo deve agire per stimolare la competizione e la competitività e quindi generare un abbattimento dei costi e dei prezzi per le famiglie.
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