Intervento

La reazione dei mercati all”elezione di Biden

I mercati hanno accolto positivamente l’elezione di Biden. Il motivo è che con il nuovo presidente ci sarà sicuramente una svolta dal punto di vista del multilateralismo, gli Stati Uniti riprenderanno il loro ruolo nell’Organizzazione mondiale della sanità, nel Wto e nelle trattative di commercio internazionale e negli accordi sul clima. Questa maggiore cooperazione tra Paesi e minor conflitto, potrà portare a degli accordi “win win” dal punto di vista economico, questo è un elemento positivo.

C’è da tenere in considerazione anche un dato settoriale: sono andati meglio i titoli collegati alla transizione ecologica e della sostenibilità ambientale e meno quello sulle fonti fossili; come sappiamo, su questo la differenza tra Biden e Trump è molto forte. Nonostante questo, durante l’amministrazione Trump, la crescita delle rinnovabili negli Stati Uniti – anche per le decisioni degli stati federali – è stata molto significativa. Io sono solito dire che i mercati hanno già votato in quella direzione, nonostante Trump.

Trump, inoltre, aveva imposto dei dazi ad alcuni prodotti come risposta alla vicenda della Boeing e agli aiuti di stato ricevuti; sicuramente Biden è meno muscolare e più empatico, ma difenderà comunque gli interessi economici dell’America, non ci dobbiamo aspettare un’eliminazione totale di tutti i dazi. Ricordiamoci che nel commercio internazionale, i Paesi utilizzano delle barriere per difendere i propri prodotti e le proprie imprese, anche quando si dichiarano per il libero commercio.

Negli ultimi anni le strade economiche degli Stati Uniti e dell’Europa hanno preso direzioni un po’ diverse, ma si potrebbero trovare dei nuovi punti di incontro. Per noi, questa fase è importantissima per avviare una nuova stagione di commercio internazionale. Non dobbiamo dimenticare che l’Europa con il Next Generation Ue ha aumentato moltissimo le risorse finanziarie a disposizione degli Stati, e ha fondato questa scommessa sull’idea di una tassazione europea dal 2023 che si basa su tre pilastri: tasse sui giganti digitali, una sulle transazioni finanziarie e una cosiddetta “carbon border tax”, cioè una tassa in ingresso per tutti quei prodotti che vengono esportati in Europa e che sono al di sotto degli standard minimi ambientali e sociali.

Un punto molto importante perché significa una politica commerciale non improntata sui dazi e al conflitto tra i Paesi, ma sulla tutela dell’ambiente e alla dignità del lavoro. La carbon border tax non viene applicata a tutti i prodotti, ma solo quelli che sono al di sotto di certi standard. Questo è un approccio che avrebbe fatto molto fatica a prendere campo in presenza di Trump, ma con Biden è possibile che Europa e Stati Uniti convergano su questa idea.

Leonardo Becchetti

Recent Posts

Occupazione in crescita rispetto al pre-Covid

Nel 2023 la platea degli occupati in Italia ha toccato i 23,6 milioni di unità,…

27 Aprile 2024

Fine settimana di bel tempo, piogge sul Nord Ovest

La temperatura risale durante questo fine settimana, dopo le massime di circa 12 gradi toccate…

27 Aprile 2024

Iran, rilasciato l’equipaggio della nave sequestrata

I 25 membri dell'equipaggio della portacontainer "Ariel" di Msc, sequestrata dai pasdaran 14 giorni fa…

27 Aprile 2024

Israele, sirene di allarme al confine con il Libano

Le sirene suonano al nord di Israele, al confine con il Libano. L'aviazione israeliana ha…

27 Aprile 2024

Scossa di terremoto nei Campi Flegrei

Una scossa di terremoto di magnitudo 3.9 con epicentro nella zona dei Campi Flegrei ha…

27 Aprile 2024

Beato Giovanni da Bitetto: una vita di silenzio e preghiera

Beato Giacomo da Bitetto, Laico frate minore Zara (Croazia), 1400 ca. - Bitetto (Bari), 1496…

27 Aprile 2024