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Je suis chretien

Una lezione per tutti noi. Europei, occidentali. Farisei come quelli che duemila anni fa con la loro ipocrisia assistettero alla crocifissione sul Golgota di Gesù. Una lezione perché non basta il continuo e accorato appello di Papa Francesco a risvegliare le coscienze e impegnarsi per fermare la persecuzione dei cristiani. Ai primi di gennaio dopo le stragi di Parigi tutti divennimmo Chiarlie Hebdo, anche i tanti che non ne condividevano la satira blasfema. Poche settimane dopo gli attentati a Copenaghen vide meno indignazione, forse più paura. Certo nessuno, nel mondo cosiddetto civile, scese in piazza. L’ondata di sdegno ritrovò nuova spinta dopo la strage al Museo Bardo di Tunisi. Ma pochi hanno detto “Je suis Bardo” nonostante le manifestazioni e la solidarietà espressa dai governi alla Tunisia.

In Siria, in Iraq, in Pakistan, in Kenya le milizie che si richiamano all’Isis hanno messo in atto un piano di pulizia religiosa eliminando i cristiani e distruggendo le chiese. Le piazze d’Europa, se si esclude quella di San Pietro, non si sono riempite di folle che scandiscano slogan contro queste stragi. Solo qualche dichiarazione per scopi elettorali dei farisei professionisti della politica.

Papa Francesco chiese alla comunità internazionale una mobilitazione contro queste atrocità senza scontro di civiltà. Qui non si tratta di guerra di religione ma di una strategia del terrore che prende di mira i cristiani, gli stessi musulmani sciiti e sunniti, minoranze etniche, e la cultura tout court. L’Europa, troppo intrisa del pensiero debole, ancora intimorita da quanto accaduto nei due conflitti mondiali del Novecento, è timorosa. Attendista. Ipocrita. Soprattutto non ha un’identità cristiana, persa con l’illuminismo e il relativismo.

Charlie Hebdo sono stati anche i cristiani di sincera fede. Ma nessun laico agnostico si professa “chretien”. Questa è una vittoria per i terroristi jihadisti: sono riusciti a instillare tanta paura come fecero i nazisti alla fine degli anni Trenta del XX secolo ottenendo così che la gente rimanesse impassibile alla deportazione e alla strage di ebrei. In Medio Oriente il “genocidio” dei cristiani è cominciato. La nostra inerzia potrebbe farlo continuare. Possiamo non credere in Gesù e nella sua Chiesa ma almeno ora gridiamo “Io sono cristiano”.

Maurizio Piccirilli

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