La circolare del Ministero dell'Istruzione che obbliga tutte le scuole d'Italia a garantire ai genitori degli studenti il consenso informato preventivo è una grande notizia, che riafferma il principio di democrazia e il diritto costituzionalmente riconosciuto della famiglia ad istruire ed educare i propri figli. Ora tutte le scuole dovranno informare e chiedere preventivamente il consenso ai genitori su tutte le attività e progetti scolastici che non attengono al curricolo obbligatorio delle discipline e, in caso di dissenso, esonerare gli studenti.
Si tratta di una vittoria dei genitori e del loro impegno nella tutela della libertà educativa. L'Associazione promotrice delle due oceaniche piazze del Family Day ora vede riaffermato un diritto. A San Giovanni in Laterano e al Circo Massimo abbiamo detto “Stop Gender nelle scuole” insieme a migliaia di famiglie ed oggi – dopo anni di trattative, manifestazioni, mobilitazioni interne ed esterne alle scuole, di genitori nelle piazze, sotto le finestre del Miur, dentro i loro uffici, con i loro funzionari che ad ogni governo suonavano musiche diverse – il risultato è stato raggiunto. Dopo anni di contatti diretti con i dirigenti scolastici, con uffici regionali e provinciali, anni di accompagnamento spesso silenzioso nei confronti di centinaia di genitori preoccupati, a cui decodificare progetti a rischio e indicare strategie per una partecipazione sempre più attiva e consapevole, oggi esultiamo per la libertà.
Anni di collaborazioni amiche con le associazioni di genitori delle grandi piazze ma anche di quelle non direttamente coinvolte. Anni di contatti trasversali, alleanze intrecciate e di lavoro da amanuensi digitali. Alla fine ha trionfato il diritto, ha trionfato il buon senso, ma tutto questo terreno guadagnato deve continuare a farsi strada con una partecipazione sempre più attenta delle famiglie nel riappropriarsi dell'educazione dei propri figli senza concedere su questo appalti gratuiti alle scuole. Sui valori più profondi che appartengono al bagaglio di cultura, tradizioni e insegnamenti della famiglia non può intervenire lo Stato. Necessario dunque continuare a vigilare, esserci, associarsi e stare sul pezzo, non sono più i tempi della fiducia cieca ma di una speranza rinnovata nella scuola perché profondamente trasformata nel modo di parteciparla con i nostri figli e con il corpo docente insieme agli organi collegiali.
Si deve, dunque, rivolgere un grazie agli amici del direttivo Non Si Tocca La Famiglia, delle associazioni dei genitori coinvolte direttamente in questa battaglia di civiltà: Comitato art. 26, Generazione Famiglia, ProVita, i membri della Commissione scuola Difendiamo i Nostri Figli, e la moltitudine di associati, amici, simpatizzanti e famiglie note e meno note che hanno contribuito alla nascita di questo popolo consapevole e ormai attento ad interagire con coscienza e puntualità nella scuola.
Giusy D'Amico – presidente Associazione Non Si Tocca La Famiglia
La festa, istituita da Pio XII nel 1955 e complementare a quella del 19 marzo,…
Dalla Terra Santa alla Sindone. L’arcivescovo di Torino monsignor Roberto Repole ha invitato il Patriarca…
Il lavoro come diritto e opportunità: oltre le barriere della disabilità. Apre nel cuore di…
"Quando torno a casa, di questi momenti passati con i giovani mi resta il sorriso,…
In questo Primo Maggio, da Monfalcone, in Friuli, nel cuore di un territorio che ha…
L’intelligenza artificiale, conosciuta anche con l’acronimo AI, ossia Artificial Intelligence, nel settore informatico, indica il…
Questo sito utilizza i cookies per migliorare l'esperienza dell'utente
Altre informazioni