“Ciò che non era nei miei piani era nei piani di Dio. In me prende vita la profonda convinzione che – visto dal lato di Dio – non esiste il caso; tutta la mia vita, fino ai minimi particolari, è già tracciata nei piani della provvidenza divina e davanti agli occhi assolutamente veggenti di Dio presenta una correlazione perfettamente compiuta”. (Edith Stein- Santa Teresa Benedetta della Croce)
La grande bugia del diavolo è che Dio non ci ama e ci abbandona. La Sacra Scrittura e il magistero della Chiesa c’insegnano che Dio ci ama in maniera incodizionata, infinita e intramontabile. La dottrina sociale della Chiesa dice: “La rivelazione in Cristo del mistero di Dio come Amore trinitario è insieme la rivelazione della vocazione della persona umana all’amore. Tale rivelazione illumina la dignità e la libertà personale dell’uomo e della donna e l’intrinseca socialità umana in tutta la loro profondità: « Essere persona a immagine e somiglianza di Dio comporta … un esistere in relazione, in rapporto all’altro “io” »,36 perché Dio stesso, uno e trino, è comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (n.34)”.
Siamo stati creati dall’amore gratuito di Dio Creatore e Rendentore e la nostra prima vocazione è l’amore. L’amore cristiano è azione, concreto, pratico, incarnato nella realtà quotidiana.
C’è un disegno d’amore per ogni persona ad essere gratutamente dono per Dio e per gli altri. La massima realizzazione della vita, non è fare successo o carriera, ma donarsi agli altri, senza risparmio di energie, ma con amore e umiltà. Sempre il compendio della dottrina sociale della Chiesa dice: “Nel cuore della persona umana si intrecciano indissolubilmente la relazione con Dio, riconosciuto come Creatore e Padre, fonte e compimento della vita e della salvezza, e l’apertura all’amore concreto verso l’uomo, che deve essere trattato come un altro se stesso, anche se è un nemico (cfr. Mt 5,43-44). Nella dimensione interiore dell’uomo si radica, in definitiva, l’impegno per la giustizia e la solidarietà, per l’edificazione di una vita sociale, economica e politica conforme al disegno di Dio (n.40)”.
Papa Francesco ha ricordato con forza: “Tanti ne parlano, tanti ne sparlano, tanti criticano e dicono che va tutto male”, ma poi, alla fine dei conti, pochi di questi si impegnano nelle “grandi questioni sociali, economiche e politiche di oggi”. Il cristiano no, il cristiano è chiamato invece a “sporcarsi le mani”, quindi a pregare, anzitutto, poi a “promuovere il bene, a costruire la pace e la giustizia nella verità”, senza perdere tempo “in chiacchiere” perché “il chiacchiericcio è una peste!”.
Il santo e grande sindaco di Firenze Giorgio La Pira ci ricordava il motivo per cui siamo al mondo: “La vocazione spirituale di ogni singolo uomo non può essere distrutta o assorbita da una ipotetica vocazione collettiva; non per il proletariato o per la razza o per lo Stato. Dio mi ha messo al mondo, ma per sviluppare nella mia vita interiore e nella mia vita di relazione la chiamata santa alla verità ed al bene”. Bisogna che ci “sporchiamo” le mani nelle questioni sociali, politiche, economiche, per essere, come dice Don Bosco: “Buoni cristiani e onesti cittadini!”. Ho un sogno quello di creare un laboratorio polico-sociale dei cristiani, perchè ritorniamo ad essere sale della terra, luce del mondo e lievito che fa fermentare la pace, la giustizia e l’amore per costruire la città di Dio.
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