Intervento

Crisi educativa fra i giovani: un fenomeno complesso e ramificato

Il termine educazione deriva dal verbo latino “educĕre” o “educare” che letteralmente significa “trarre fuori” e indica il processo di formazione delle capacità di un individuo.  I gravi fatti di cronaca delle ultime settimane però, hanno evidenziato con forza il tema della crisi educativa tra le giovani generazioni. In questo periodo storico sono sempre più frequenti fenomeni di fragilità e disagio tra i ragazzi che, in alcuni casi, favoriscono comportamenti aggressivi e scoppi di violenza, non solo tra i giovani ma anche tra i giovanissimi. Nell’approfondire lo studio del fenomeno alcuni ricercatori hanno indicato una distinzione tra diversi tipi di aggressività, uno di tipo reattivo e uno di tipo proattivo. La reazione difensiva sarebbe la risposta a uno stimolo, al contrario dell’aggressività proattiva che invece è caratterizzata da comportamenti aggressivi deliberati. Il bullismo, ad esempio, è una modalità proattiva. L’aggressività proattiva può, infatti, essere suddivisa a sua volta in due sottotipi: il bullismo e l’aggressività strumentale.

A riguardo di ciò è importante sottolineare che, le ultime statistiche in merito, indicano una recrudescenza del 14% rispetto al periodo pre-pandemico dei reati commessi in gruppo dai giovani (come ad esempio risse, percosse, lesioni, vandalismo e bullismo sono i crimini più frequenti), perpetrati in prevalenza da maschi, di età compresa tra i 15 e i 17 anni. Queste cifre vanno lette in tutta la loro complessità e necessitano di una risposta articolata da parte delle istituzioni competenti. Ci troviamo di fronte a un fenomeno sociale complesso e ramificato che coinvolge numerosi contesti di vita e altrettanti ambiti professionali. È quindi necessario individuare e utilizzare tutte le risorse dei giovani e del loro ambiente di vita, al fine di tentare di ricucirne il percorso di sviluppo e recuperarne la personalità. Ciò deve essere fatto attraverso programmi di intervento più efficaci e in grado di coinvolgere diversi specialisti con l’obiettivo di incentivare la strutturazione positiva dell’identità e, allo stesso tempo, favorire il reinserimento sociale.

Claudio Marcassoli

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