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La pazienza del Signore

L’invito alla conversione del Vangelo di questa domenica ci aiuta ad affrontare con sapienza questo tempo di Quaresima che il Signore ci concede, perché possiamo correre il rischio di vivere senza andare nella profondità delle cose della vita: si rimane in superficie, per paura o per comodità. Ma poi avviene che, come nella strage della torre di Siloe del Vangelo, ad un certo momento, i fatti della vita che ci accadono ci svegliano; sono come un campanello, con cui ci rendiamo conto che forse viviamo senza “un senso” vero. Così, quando ci accade un fatto che ci scuote, entriamo nella verità perché ci mostra per cosa stiamo vivendo.

La nostra vita ha nascosta un’opera meravigliosa. Dio non ci ha creati soltanto perché passiamo i nostri anni sani e pasciuti, accumulando soldi o beni, che sono destinati a scomparire con noi. Siamo chiamati invece a scoprire che la nostra vita può divenire fonte di pienezza e di gioia, per noi e per gli altri. Se in questa Quaresima ci accadesse di renderci conto che la nostra vita sta scorrendo priva di un senso vero, senza “frutti” come avviene per l’albero di fichi del Vangelo di Luca, questa sarebbe una Grazia grandissima. Potresti renderti conto che, malgrado tu sia forse anche un cosiddetto “bravo praticante”, non si è ancora realizzato ciò che significa davvero essere cristiano. Sono i frutti che mostrano se abbiamo accolto Cristo: se in noi vive ancora l'uomo vecchio, sempre cercando noi stessi in tutto, mettendo il nostro “Io” al di sopra di tutto e di tutti. L’uomo vecchio è incapace di donarsi, non vuole mai perdonare nessuno, ma pretende ed esige: passa così la vita colpevolizzando gli altri o i fatti che hanno reso la sua vita infelice.

Allora domandiamoci, senza maschere: “Ma io ho fede? Si vede che abita in me lo Spirito del Signore oppure sono ancora questo uomo che prende tutto per sé, l’uomo della carne, come scrive San Paolo? Il Vangelo ci dà Speranza: ci dice che il Signore con noi “ha ancora pazienza”, come il vignaiolo del Vangelo. Ecco qual è il senso vero del tempo di Quaresima, la Grazia che il Signore ci vuole dare: se oggi scopri che in te vivono ancora gli atteggiamenti dell’uomo vecchio, devi chiedere al Signore di convertirti. Mettiti a pregare, magari anche digiuna, fai dell’elemosina seria. Chiedi al Signore la Grazia della conversione, sopra ogni altra cosa. La fede e la Grazia sono doni gratuiti di Dio, ma c'è bisogno che sia tu a desiderali, c’è bisogno di chiedere e di accogliere questa Grazia da parte nostra. Il Signore ci conceda di saper riconoscere il tempo che stiamo vivendo, per approfittare di questa Grazia e della pazienza di Dio.

mons. Antonio Interguglielmi

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