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Senza esito le ricerche dell’aereo sparito sull’Appennino modenese

Ancora senza esito sull’Appennino modenese le ricerche dell’aereo da turismo sparito ieri dai radar, sul quale volava il pilota 61enne Ivano Montanari, partito da Campo volo a Reggio Emilia.

Il Soccorso Alpino dell’Emilia Romagna dà conto della giornata di lavoro intenso che ha coinvolto anche una ventina di operatori, che ieri hanno condotto le ricerche sia via terra che a bordo degli elicotteri di Aeronautica militare, vigili del fuoco, guardia di finanza e polizia. Per la giornata di oggi si sta valutando di estendere le ricerche all’area dell’Appennino reggiano.

Aereo disperso in Appennino, a bordo solo il pilota

Ci sarebbe solo il pilota a bordo dell’aereo da turismo disperso da ieri sull’Appennino. Le ricerche si concentrano fra l’Emilia e la Toscana. Potrebbe essere precipitato tra i comuni di Pievepelago e Riolunato, nel Modenese. A farlo sapere sono i Vigili del Fuoco. L’aereo è partito dal Campovolo di Reggio Emilia alle 11.22 e ha interrotto le comunicazioni con il centro di controllo del traffico aereo proprio mentre sorvolava la zona montana.

In zona elicottero cadde a giugno

Non sarebbe nuovo a tragedie dell’aria l’Appennino emiliano, tra le province di Modena e Reggio Emilia. Nella zona del Monte Cusna nel Reggiano, lo scorso giugno, era caduto un elicottero con a bordo sette persone: il pilota e sei imprenditori stranieri. Il velivolo era partito dalla provincia di Lucca, diretto verso il Trevigiano, prima che si perdessero le tracce sui crinali tra Toscana ed Emilia, fra Reggiano e Modenese.

L’elicottero era precipitato in una valle, in prossimità di un torrente nell’area del Passo degli Scaloni, 1.922 metri d’altitudine sul Monte Cusna, a un paio di chilometri dal rifugio Segheria. A perdere la vita il pilota 33enne originario del Padovano, che era alla guida dell’Agusta AW 119 Koala caduto e sei passeggeri, tutti imprenditori. Due di nazionalità libanese, e quattro di nazionalità turca. Il mezzo su cui volavano era partito dall’aeroporto di Capannori Tassignano, in provincia di Lucca, per raggiungere il Trevigiano. Ingaggiato da un’azienda emiliana, faceva la spola tra Toscana e Veneto per portare manager stranieri in visita in alcune aziende, in concomitanza con un’importante fiera sulla carta a Lucca. Sulla dinamica e sulle cause del disastro una delle ipotesi al vaglio era stata quella del maltempo: al momento del sorvolo di quel tratto di Appennino imperversava una violenta perturbazione e il crinale era stato investito da una tempesta di pioggia, fulmini e grandine.

Fonte: Ansa

redazione

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