Sono stati pubblicati i primi dati UNICEF del servizio “HERE4U: Salute Mentale Digitale e Supporto Psicosociale a Distanza per Giovani Persone Rifugiate e Migranti”. UNICEF ha lanciato Here4U, un servizio digitale a distanza di supporto per la salute mentale e il supporto psicosociale, nel 2020.
In occasione della Giornata Mondiale della Salute (7 aprile) l’UNICEF lancia i primi risultati del servizio “HERE4U: Salute Mentale Digitale e Supporto Psicosociale a Distanza per Giovani Persone Rifugiate e Migranti”: attraverso il servizio sono state oltre 2.000 giovani persone rifugiate e migranti raggiunte in Italia con sostegno personalizzato, anonimo e gratuito. I giovani tra i 19 e i 24 anni rappresentano la fascia più numerosa con 505 casi, seguiti da quelli tra i 16 e i 18 anni con 324 casi. Le esigenze sono varie e includono principalmente supporto legale (oltre 1700 casi), psicosociale e di salute mentale (oltre 300) e orientamento al lavoro (oltre 200 casi).
Il rapporto presenta i dati raccolti attraverso il servizio Here4U e i casi affrontati a seguito delle richieste di supporto da parte di adolescenti e giovani migranti e rifugiati/e. I ragazzi e le ragazze migranti e rifugiati/e sono spesso esposti a violenza – anche di genere -, abusi, sfruttamento e tratta di esseri umani lungo tutto il loro percorso e possono trovarsi in condizioni di aumentata vulnerabilità, durante il viaggio e all’arrivo nel nostro Paese, con un impatto potenzialmente negativo sul loro benessere, sulla salute fisica, emotiva, mentale, sulle relazioni. Per questo l’accesso al supporto psicosociale è fondamentale: per aiutare a gestire i vissuti legati a queste esperienze e valorizzare gli aspetti di resilienza di cui sono portatori e portatrici.
Per affrontare questa situazione, nel 2020 l’UNICEF ha lanciato Here4U, un servizio digitale a distanza di supporto per la salute mentale e il supporto psicosociale, integrato nella piattaforma U-Report On The Move. Il servizio è sviluppato in collaborazione con i partner ARCI e Approdi e prevede anche l’erogazione di informazioni legali sui diritti e doveri e il sistema di accoglienza.
Il rapporto presentato dall’UNICEF evidenzia i principali punti del progetto Here4U: la composizione multidisciplinare della sua équipe, la mediazione culturale e linguistica, l’attivazione tempestiva dei servizi territoriali, l’accesso a informazioni di supporto e l’accompagnamento mirato a far emergere le risorse individuali di ciascuna persona seguita e della rete di prossimità. Una componente importante del servizio riguarda la produzione di materiale di sensibilizzazione sulle tematiche relative al benessere e alla salute mentale, prodotte in un linguaggio più vicino ai giovani, alle appartenenze culturali e alle dinamiche di genere.
Il rapporto mostra come la strategia digitale di supporto alla salute mentale e al benessere psicosociale, che comprende sia la sensibilizzazione che l’erogazione dei servizi, richieda un approccio dinamico e continui aggiustamenti e modifiche per rispondere efficacemente alle esigenze in evoluzione degli adolescenti e dei giovani migranti e rifugiati. Ciò comporta una valutazione continua dei loro desideri, interessi, valori, visioni e sfide e un’analisi delle variabili esterne, come i fattori politici e sociali che circondano le loro vite.
Fonte: Ansa
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