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Internazionali, battuto Tsitsipas: Djokovic è re di Roma

Sei su dodici, la metà esatta. Ma i numeri sono sempre relativi quando di mezzo c’è il numero uno del mondo. Novak Djokovic regola anche Tsitsipas, giustiziere di Sinner, e conquista il trono degli Internazionali d’Italia. Roma è ancora una volta ai piedi del serbo, che supera il greco in due set e va a riprendersi il titolo dopo due anni. Partita dai due volti, col primo set praticamente senza storia e un Tsitsipas lontanissimo parente di quello visto fino alla finalissima. Il tentativo di ripresa del secondo set si infrange sulla linearità del gioco del serbo che, senza grossi sforzi, riequilibra i conti quando il punteggio diceva 5-3 per il greco. Di lì è un crescendo continuo: Djokovic allunga gli scambi, riduce gli sforzi e Tsitsipas cade nel tranello. Tanto basta per portare la partita sul 7-6 e il Master 1000 numero 38 in una bacheca sempre più affollata.

Djokovic devastante

L’obiettivo era vincere. Non tanto detronizzare Nadal sul rosso, quanto mettersi alle spalle un periodo così così, col primo open della stagione (quello in Australia) andato in archivio prima ancora di cominciare. Una piccola soddisfazione sul rivale spagnolo se la prende: con 34 anni, 11 mesi e 23 giorni, il serbo si prende la palma di campione più anziano al Foro Italico, ottenuta proprio da Rafa. L’inizio sulla terra di Roma è devastante. Pronti-via ed è subito tie break, quando il greco sembra ancora in procinto di uscire dal tunnel degli spogliatoi. In un niente si viaggia già sul 4-0 (con tanto di warming per Tsitsipas, apparso inizialmente l’ombra di sé stesso). Altre tre palle break nel quinto game e in una mezz’ora il set si chiude già sul 6-0. Troppo Nole, soprattutto per questo Stefanos.

Fame Nole

Meglio il greco nel secondo set, almeno inizialmente. Tiene il servizio e resta avanti fino al quarto game, quando strappa il servizio e manda in apoteosi i diecimila del Foro Italico, praticamente tutti per lui. Si va sul 4-1 con un Nole che inizia (o meglio, ri-inizia) a macinare gioco: palla del doppio break annullata e rientro sul 5-3. Stavolta è davvero troppo per Tsitsipas, fermato proprio a un centimetro dal terzo set. Il greco si scioglie e Djokovic ha vita facile. La strada per il sesto Master romano è tutta in discesa.

Damiano Mattana

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