La tragedia di Superga fu un incidente aereo avvenuto il 4 maggio 1949 a Torino. A bordo c’era l’intera squadra del Grande Torino: il volo si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga, che sorge sulla collina torinese.
Nell’incidente perse la vita l’intera squadra del Torino, vincitrice di cinque scudetti consecutivi dalla stagione 1942-1943 alla stagione 1948-1949 e che costituiva la quasi totalità della Nazionale italiana. Nell’incidente morirono anche i dirigenti della squadra e gli accompagnatori, l’equipaggio e tre noti giornalisti sportivi italiani.
Ne abbiamo parlato con il giornalista sportivo Massimo Ciccognani
«Quella di Superga – ha sottolineato – è una tragedia che ha colpito non solo il mondo del calcio ma l’intero Paese. Il Grande Torino, dopo il post guerra, rappresentava un momento di grande attaccamento alla nostra ideologia nazionale. Il Grande Torino andava a Lisbona per disputare una partita amichevole. Erano giovani di valore che avevano dato tanto al Paese. Era il bello del calcio visto in maniera diversa da quello che vediamo oggi. Parlarne oggi mette sicuramente una grande angoscia».
Lo sport è sicuramente cambiato in questi ultimi anni. I giovani dovrebbero capirne il valore e trarre insegnamento da questa tragedia per vivere oggi in maniera differente e con più responsabilità il mondo del calcio e lo sport in genere
«Noi ci perdiamo nelle sciocchezze – ha aggiunto Ciccognani – ma quando nelle olimpiadi sentiamo il nostro inno o vediamo il tricolore, il nostro cuore si riempie di orgoglio. Il Grande Torino è ricordato per l’identità nazionale: il bello del calcio senza barriere e odio. I nomi di quei calciatori sono racchiusi in una leggenda. Quel Grande Torino non morirà mai».
Per Massimo Ciccognani quindi, non è solo un ricordo calcistico, perché il Grade Torino oggi si trova nell’enciclopedia del cuore dell’Italia; le nuove generazioni dovranno comprendere come questa storia del passato, possa aiutare a vivere meglio il nostro presente. Se oggi, a 75 anni da quell’incidente aereo, giornali radio, televisioni e semplici persone magari al bar davanti a un caffè, lo stanno ricordando, probabilmente siamo sulla strada giusta
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