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Golpe, Guterres: “Oscuro anniversario, ritorni la democrazia in Birmania”

A tre anni esatti dal colpo di Stato militare che ha rovesciato in Birmania il governo eletto di Aung San Suu Kyi, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha fatto un appello per il ritorno alla democrazia nel Paese asiatico. Secondo un gruppo di monitoraggio locale, più di 4.400 persone sono state uccise nella repressione seguita al colpo di stato. Proseguono i combattimenti a Shan.

Birmania: Guterres, ritorni la democrazia nel Paese

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha chiesto oggi il ritorno alla democrazia in Birmania, tre anni esatti dopo il colpo di Stato militare che ha rovesciato il governo eletto di Aung San Suu Kyi. “In questo oscuro anniversario, il segretario generale sottolinea l’urgenza di aprire la strada a una transizione democratica con il ritorno al governo civile”, ha affermato il suo portavoce Stephane Dujarric.

La giunta in Birmania proroga lo stato di emergenza per sei mesi

I generali della giunta in Birmania hanno annunciato il prolungamento per altri sei mesi dello stato di emergenza, rinviando ancora una volta le elezioni promesse dopo il colpo di stato del primo febbraio 2021. “L’attuale presidente U Myint Swe ha annunciato la proroga dello stato di emergenza per altri sei mesi (…) perché la situazione non è tornata alla normalità e per permettere che prosegua la lotta contro i terroristi”, ha precisato in un comunicato la giunta.

L’esercito ha dichiarato lo stato di emergenza in seguito al colpo di stato che ha spodestato dal potere la leader eletta Aung San Suu Kyi, aprendo un periodo di repressione contro i sostenitori che chiedevano il ritorno alla democrazia. Da allora, lo stato di emergenza è stato rinnovato più volte, in un contesto di conflitto civile diffuso in diverse regioni del Paese. La Costituzione birmana del 2008, scritta dall’esercito, che la giunta dichiara di rispettare, impone alle autorità di organizzare un voto entro sei mesi dalla revoca dello stato di emergenza. Secondo un gruppo di monitoraggio locale, più di 4.400 persone sono state uccise nella repressione seguita al colpo di stato.

Fonte: Ansa

redazione

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