NUOVI REATTORI VERSO LA CHIUSURA IN GIAPPONE

Il Giappone continua il processo di smantellamento di impianti nucleari, la società Kansai electric Power, che fornisce elettricità alle regioni di Osaka e Kyoto, ha annunciato la chiusura di altri due reattori. EsattamenteKyushu Electric e Chugoku Electric hanno deciso di decommissionare un reattore ciascuno, nelle centrali di Genkai (prefettura di Saga) e di Shimane, nell’omonima prefettura. Si tratta di unità vecchie circa 40 anni, al limite del ciclo produttivo. Nonostante questi passi, la politica “nucleare zero”, varata dopo l’incidente nucleare di Fukushima del 2011, si è con il tempo ammorbidita. Le autorità nipponiche hanno deciso di riaprire le centrali atomiche di nuova generazione, conformi a norme più severe.

Intanto, sulla riduzione del rischio di disastri naturali si interrogano a Sendai, nel nord del Giappone, i rappresentanti di oltre 150 tra Paesi membri dell’Onu e organizzazioni internazionali. Una piccola delegazione della “Terza conferenza mondiale dell’Onu” ha fatto visita a una cooperativa di pesca della zona colpita dalla catastrofe nel marzo del 2011, in cui lo tsunami causato da un terremoto di magnitudo 9 aveva investito la centrale, provocando la più grande tragedia nucleare dopo Chernobyl del 1986.

Il nuovo piano d’azione coinvolgerà i governi, ma anche il settore privato e la società civile. Fisserà anche obiettivi concreti per ridurre il numero di vittime, ma anche di costi. Ogni anno infatti, la fattura dei disastri naturali nel mondo ammonta a circa 285 miliardi di euro. Non bisogna dimenticare l’impatto ambientale disastroso che c’è stato negli ultimi 4 anni: sembra infatti che i reattori rilascino ancora radioattività. Ogni giorno 300 tonnellate di acque contaminate affluiscono nell’Oceano Pacifico, trasportando elevatissimi livelli di radiazioni che sopravvivranno a noi con un margine molto ampio. Foche, orsi polari, trichechi perdono il pelo e manifestano ferite aperte, i tonni sono stati contaminati. La radioattività ha inoltre creato mostri nel mondo vegetale: arance e albicocche bicolore, frutta siamese, mais a due teste. A Fukushima è stata rilasciata una quantità minore di radioattività rispetto a Chernobyl, ma molta di questa si è riversata nell’oceano, i detriti radioattivi stanno invadendo le coste della California con un picco tra il 2014 e il 2020, i fondali sono cosparsi da pesci morti. Fino a marzo del 2012 le creature marine defunte erano circa il 2%, da luglio ad oggi sono salite a circa il 98%. Non si può dimostrare una correlazione con Fukushima, ma non è difficile immaginare uno stretto legame tra i due avvenimenti anche perché negli ultimi 20 anni non si era mai verificato nulla del genere.