“Nuove sanzioni Usa un atto di guerra”

Un atto di guerra“. Così la Corea del Nord ha definito le ultime sanzioni degli Stati Uniti.  “Come abbiamo più volte ripetuto – si legge in un comunicato del ministero degli Esteri diffuso dalla Kcna – considereremo qualsiasi restrizione contro di noi un atto di guerra e non fermeremo gli Stati Uniti se hanno veramente i nervi per confrontarsi con noi in maniera brutale”.

Nessun dialogo

In precedenza, un portavoce aveva avvertito che la Corea del Nord non dialogherà “mai direttamente con l'amministrazione Usa, neanche tra 100 o 200 anni“, in risposta agli “attacchi assurdi, imperdonabili e diffamanti” del vicepresidente Usa Mike Pence, che durante la sua visita in Corea del Sud in occasione delle Olimpiadi invernali, ha parlato di “regime dittatoriale“. Come “assurdi” sono stati definiti dal portavoce gli “attacchi” di Pence alla delegazione nordcoreana presente ai Giochi e alla sorella del leader Kim Jong-un, Kim Yo-jong. “In nessun momento mendicheremo un dialogo” con l'amministrazione di Donald Trump, “non vogliamo contatti con chiunque aggredisca la dignità del nostro governo e del nostro leader supremo. Non parleremo mai direttamente con queste persone, né tra 10 né tra 200 anni”, ha avvertito il portavoce. Venerdì il presidente Usa Donald Trump ha annunciato sanzioni contro oltre 50 compagnie di trasporto navale legate alla Nordcorea e società commerciali, definendole “le più pesanti di sempre“.

L'appello cinese

Da parte sua la Cina, storica alleata della Nordcorea, ha ribadito la sua contrarietà al varo di sanzioni unilaterali contro Pyongyang e ha chiesto agli Usa di interrompere queste “violazioni” che colpiscono la cooperazione bilaterale in molte aree, colpendo anche società e individui cinesi. “Affronteremo seriamente ogni violazione riscontrata alle risoluzioni dell'Onu contro la Corea del Nord”, ha avvertito il ministero degli Esteri.