Azzerare la fame per edificare la pace

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Migliorare la sicurezza alimentare per costruire la pace. è questo il sunto dell’intervento di José Graziano da Silva, Direttore Generale della Fao dal 2011, dinanzi al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L’agronomo direttore dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, ha spiegato: “Sappiamo che gli interventi che promuovono la sicurezza alimentare possono aiutare a terminare una guerra, prevenire una crisi, mitigarne l’impatto e promuovere la ripresa post-crisi”.

C’è sempre un parallelismo tra la presenza di conflitti e la fame in paesi politicamente instabili. I conflitti sono infatti un fattore chiave delle crisi alimentari prolungate, dove la fame è tre volte più probabile che nel resto del mondo in via di sviluppo; al contempo, i paesi con i più alti livelli d’insicurezza alimentare sono anche quelli più colpiti dai conflitti. Questo è confermato da casi che vanno dalla Siria allo Yemen, dal Sud Sudan alla Somalia. Graziano da Silva ha poi citato l’Angola e il Nicaragua post-conflitto, il Ruanda post-genocidio e Timor Est post-indipendenza come casi in cui la pace e la sicurezza alimentare si sono rafforzate a vicenda. La Siria è un altro esempio. Oggi, molti agricoltori hanno abbandonato le loro terre, ma quelli che sono rimasti hanno aumentato di quasi due terzi la loro produzione di grano rispetto a quella pre-crisi, grazie alla distribuzione di sementi compiuta dalla Fao. Questo non è sufficiente, ma “è stato fondamentale per impedire un ulteriore sfollamento e per impostare le basi per la ricostruzione del Paese”, ha affermato.

Gli sforzi internazionali a favore della pace saranno dunque più efficaci se includono misure per aumentare la resistenza delle famiglie rurali e delle comunità: sono loro che portano il peso maggiore del danno nei conflitti contemporanei. “Quando la sicurezza alimentare può essere una forza per la stabilità, dobbiamo guardare al cibo e all’agricoltura come percorsi verso la pace e la sicurezza”, ha aggiunto. Gli sforzi per sostenere l’agricoltura e i mezzi rurali di sussistenza può essere una motivazione razionale per avvicinare le persone dopo un conflitto, e offrire “peace dividends” (vantaggi finanziari derivanti dalla riduzione delle spese in armamenti) contribuendo alla sostenibilità della pace, ha concluso Da Silva.

Il direttore della Fao è stato coordinatore dal 2001 di “Fome Zero” (termine portoghese che significa “fame zero”), un progetto governativo brasiliano introdotto dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva nel 2003 con l’obiettivo di sradicare la fame e l’estrema povertà in Brasile e che ha portato al 20% della riduzione delle diseguaglianze sociali nel vasto paese sudamericano.