Editoriale

L’incontro che cambia la vita

“Ma voi chi dite che io sia”? chiede Gesù agli apostoli nel Vangelo di Matteo di questa domenica; una domanda che anche noi ci dovremmo fare.

Spesso, come fanno gli apostoli, siamo portati a dare risposte generiche, vaghe, magari quelle che ricordiamo dal catechismo, forse anche con significati teologici interessanti…ma queste definizioni possiamo leggerle sui libri o cercarle in internet, non significa conoscerlo.

La domanda a cui oggi il Signore ci chiede di rispondere è un’altra: “Chi sono io per te, personalmente”. Che rapporto hai con Lui? Hai conosciuto la sua presenza, hai sperimentato la sua tenerezza? Lo cerchi durante il giorno? Pensi a Lui….? Oppure rimane un’idea astratta, una convenzione, una tradizione. Potremmo seguire una bella idea, ma questo non significa conoscere Gesù. Non conosciamo una persona perché altri ce ne hanno parlato, oppure perché leggiamo di lui su un giornale o la vediamo in un film

Per poter dire come Pietro “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”, è necessario averlo sperimentato concretamente, aver visto che quando lo hai chiamato, ti sei affidato alla Sua Parola, hai potuto vedere che Lui c’era, che agiva nella tua vita. Proprio come Pietro: hai visto che con Cristo si può camminare sulle acque agitate della vita.

Questa esperienza di Cristo vivo è la Gioia più grande: “Beato sei tu Simone”. Ed è un dono di Dio: “né la carne, né il sangue te lo hanno rivelato – risponde Gesù alla professione di fede di Pietro – ma il Padre mio che è nei cieli”.

L’uomo che non ha fatto questo incontro è l’uomo più povero, perché terribilmente solo, anche se potente, ricco, noto, con tante consolazioni affettive, ma in fondo solo, perché incapace di gustare l’eternità che è scritta nel cuore di ogni uomo e che solo l’incontro con Cristo ci svela.

Quando saremo nella difficoltà, nella prova, di fronte alle domande sul senso della nostra vita, a nulla ci serviranno tutte queste “ricchezze” che oggi difendiamo con tanta passione: le case, gli applausi, quelli che oggi si inchinano davanti a te, i tuoi soldi, i tuoi ammiratori, saranno come immondizia. Solo Cristo ci rimarrà accanto, fino alla fine.

Questo dono immenso, che è la fede, lo possiamo ricevere tutti: Dio lo dona a chi lo desidera, chi lo chiede, chi si affida alla Parola di Gesù e cerca di compierla, non con le sue forze, ma come una Grazia che viene dal Signore, rivelata a noi dall’amore di Cristo.

mons. Antonio Interguglielmi

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