Editoriale

Benedetto XVI: sintesi meravigliosa tra la contemplazione e l’azione

Bendetto XVI ha rappresentato per la Chiesa l’anello di congiunzione tra il Vangelo che si incarna e la storia che, anche se piena di limiti, è ricca di quell’intelligenza e dell’amore di cui parlava il Servo di Dio don Oreste Benzi. Il Papa emerito ha incarnato l’amore per la Parola, la scrittura e lo studio. E’ stato un teologo divenuto pastore, ha rappresentato una sintesi meravigliosa tra la contemplazione e l’azione, lo studio e la pastoralità. Il suo “sì” è stato una meraviglia da uno che non pensava di diventare Papa.

L’umiltà è una delle più grandi caratteristiche di Benedetto XVI, lo dimostra il fatto di aver saputo fare una scelta coraggiosa, per lui e per il popolo, quando non si sentiva più nel pieno delle forze. Ha avuto la serena consapevolezza che sono Dio e il suo Spirito che guidano la Chiesa. Sapeva di aver dato tutto ciò che poteva e che, come diceva il Servo di Dio don Oreste Benzi, “chi viene dopo di noi farà meglio di noi”.

Molti, in questi giorni, hanno definito Benedetto XVI un riformatore, altri un conservatore. Questi due termini hanno una valenza più sociologica. Egli ha dato continuità nel rinnovamento, come anche Papa Francesco. Ogni Papa non potrà che tramandare, prendendo il testimone da chi l’ha ricevuto, il Vangelo nella storia e nella vita della Chiesa. Il Papa emerito è stato veramente un giovanissimo innovatore al Concilio Vaticano II e in qualità di Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede. Ha mantenuto la tradizione e la parte autentica del Vangelo, incarnandola nel tempo e nella storia. Lui, pur essendo una persona molto timida e riservata ha saputo adattarsi al grido della storia, portando continuità nel rinnovamento.

Nel suo testamento spirituale lui scrive “vi invito a mantenere viva la fede”, riassunta nelle ultime sue parole “Signore ti amo”. In fondo, la fede è questa relazione d’amore con il Signore, con Gesù e il Dio vivente. Anche dai suoi scritti, cito ad esempio “Gesù di Nazareth”, traspare la relazione viva e il ribadire che, la Chiesa Cattolica, pur attraversata da tante vicende e turbinii è la vera Chiesa di Cristo.

Paolo Ramonda

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