La chiesa di San Ferdinando è un edificio settecentesco che sorge nel quartiere Venezia di Livorno. Un gioiellino barocco di cui si è da poco festeggiato i 300 anni dalla costruzione voluta da Ferdinando De Medici, figlio del penultimo Granduca di Toscana, Cosimo III.
La chiesa è stata teatro nei giorni scorsi della presentazione dell'opera di restauro che ha riguardato la statua di San Ferdinando. Un lavoro reso possibile dal contributo dell'associazione di volontariato culturale “Amici dei Musei e Monumenti Livornesi”, nata nel 1999 con l'obiettivo di salvaguardare e promuovere il patrimonio artistico della città labronica e del territorio circostante.
La statua restaurata è stata scoperta al pubblico alla presenza di padre Emil T. Kolaczyk, il parroco, Anna Maria Tomassi, la presidente dell'associazione che ha finanziato i lavori, Valeria Pulvirenti, restauratrice, Loredana Brancaccio, storica dell’arte, Valentina Campedrer, coordinatrice dei Beni Culturali della Diocesi e Stefano Agostini, direttore dell’Istituto superiore di studi musicali Pietro Mascagni. Il restauro è stato realizzato dalla dottoressa Valeria Pulvirenti che ha spiegato al pubblico presente il metodo da lei utilizzato per ridare luminosità alla statua e ripristinare sul suo basamento alcune lettere che con gli anni erano andate perdute.
A padre Emil T. Kolaczyk è toccato, invece, il compito di illustrare la figura di San Ferdinando che fu re di León e Berenguela di Castiglia nel XIII secolo e governo con rettitudine, ispirato dai principi della sua fede cristiana. Considerato un sovrano sapiente e di costumi specchiati, fu canonizzato nel 1671 da Papa Clemente X.
Loredana Brancaccio, che oltre ad essere una storica dell'arte è anche soprintendente ai beni monumentali dell’area labronico pisana, ha voluto porre l'attenzione sul valore artistico della statua che fu realizzata da Giovanni Baratta,allievo di Camillo Rusconi, scultore ed archittetto carrarese, ritenuto uno dei più grandi del Settecento nel suo campo. La presidente di “Amici dei Musei e Monumenti livornesi”, Anna Maria Tomassi, ha espresso, nel corso del suo intervento, la grande soddisfazione dell'associazione culturale per la riuscita dell'opera di restauro che contribuisce a mantenere intatto il patrimonio artistico di Livorno.
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