Ut-Pictura: alfabeti dipinti”. Questo il nome della mostra personale dell'artista Massimo Pulini e curata da Mauro Daniele Lucchesi, il direttore artistico dell'associazione Quattro Coronati. Le porte del Museo diocesano di Massa, luogo che ospiterà l'evento culturale, si apriranno domenica 16 dicembre alle ore 16.30. Chi è interessato potrà visitarla fino al 10 febbraio 2019.
Massimo Pulini è nato a Cesena nel 1958 ed ha iniziato la sua carriera artistica negli anni '80. Si distingue per l'utilizzo di un mix di metodologie pittoriche a metà tra il tradizionale e l'innovativo. Le sue mostre più rilevanti sono state a palazzo della Pilotta a Parma, nella Galleria di Arte Moderna e Contemporanea a San Gimignano. Tra i suoi lavori, da segnalare quello realizzato presso una delle stanze degli appartamenti papali in Vaticano con la decorazione di una volta.
Riguardo alla mostra che si aprirà domenica, Pulini ha commentato: “La mia memoria è affollata di quadri e di libri. In queste radici aeree i concetti s’innestano ai pittori e ai letterati e l’impasto tra la parola e l’immagine, tra la vita e l’arte, ha qualcosa a che vedere con la sintesi coniata da Quinto Orazio Flacco; Ut pictura poesis. Soprattutto quando approfondisce quel parallelismo sostenendo vi siano poesie che vengono comprese meglio se viste da lontano come un grande quadro, mentre altre andrebbero osservate da una postazione prossima, quasi interna”. L'artista ha spiegato ulteriormente: “I caratteri alfabetici sono i simboli di una chimica del linguaggio, che legano i fonemi alle persone, i nomi alle cose. Una lettera è come una figura in posa, può contenere già tutta la parola, l’azione; un intero racconto, prima ancora di averlo letto”.
Mauro Daniele Lucchesi dell'associazione Quattro Coronati ha presentato la mostra con queste dichiarazioni: “Il mondo a cui Pulini attinge la sua arte è quella in cui sceglie le infinite forme del possibile e dell’impossibile tenendo conto di tutte le combinazioni d’immagini che derivano non solo dalla sua sensibilità ma anche da quanto, in lui, influisce la cultura, con il condizionamento che può esercitare il periodo che stiamo vivendo, quello della così detta civiltà dell’immagine”.
La mostra sarà ospitata dal Museo diocesano di Massa si trova in via Alberica e ha come sede uno degli edifici più imponenti del centro storico della città toscana.
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