La presenza sempre più massiccia nella vita di ciascuno e in particolare dei giovani dei mezzi tecnologici pone gli educatori di fronte a sfide nuove e stimolanti per comprendere, gestire e usare al meglio tali strumenti e in particolare i social media. Approfondire tali aspetti è lo scopo dell'iniziativa dell'Azione cattolica dell'arcidiocesi di Pescara-Penne realizzata in collaborazione con l'Ufficio catechistico diocesano. “Abitare la rete: evangelizzatori nell’era digitale” è un convegno pubblico che si terrà domani, domenica 12 novembre, alle 17 presso l’auditorium Nostra Signora di Pescara, con l’obiettivo di riflettere su come trasmettere al meglio l’annuncio evangelico anche con l’ausilio dei new media.
“Ci siamo resi conto – ha dichiarato Matteo Aielli, presidente dell’Azione cattolica diocesana – che il problema di un corretto utilizzo della rete e di conseguenza dei social, riguarda in prima persona anche noi catechisti ed educatori”. Dunque l'iniziativa è rivolta prima di tutto a loro ma anche a tutti coloro che volessero approfondire questi temi. I lavori saranno introdotti dall'arcivescovo mons. Tommaso Valentinetti; a parlare di web e social sarà invece l'ex responsabile nazionale dell'Azione cattolica ragazzi, Anna Teresa Borrelli, che insieme a Claudia D'Antoni e Martino Nardelli ha curato il volume “#Cresceredigitali” (ed. Ave) nel quale gli autori “riaffermando la centralità del fatto educativo, esplorano l’ambiente digitale quale nuovo contesto esperienziale di dinamiche sociali e stili comunicativi”.
“Riteniamo che porre l'attenzione e riflettere sulle problematiche connesse all'utilizzo della rete digitale sia per gli educatori e catechisti di primaria importanza, soprattutto per capire una volta per tutte che non si smette di essere educatori o catechisti quando non si è fisicamente nel gruppo, così come non lo si smette neanche quando si è online” ha spiegato ancora Aielli. Al termine del convegno sarà presentato il progetto “Impulse: il Vangelo nell’era digitale” dell’Ufficio catechistico diocesano. “Abbiamo l’esigenza di capire – afferma il coordinatore del progetto Beniamino Cardines– come entrare nei nuovi linguaggi che i ragazzi fruiscono e potremo farlo attraverso laboratori, incontri di scrittura e produzioni video. Siamo convinti che se tutti noi, come Chiesa, torneremo a produrre cultura contemporanea a partire dal Vangelo, potremo sicuramente comunicare alla società attuale fatta anche dai ragazzi che partecipano ai nostri incontri di catechismo”.
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