Curiosità

Piedi puzzolenti? Ora c’è un rimedio

Si chiama bromodosi, o sindrome da piede puzzolente, e potrebbe essere contrastata da uno speciale rivestimento ideato per uccidere i batteri che causano l’odore sgradevole dei piedi. Il rimedio stato trovato da dei ricercatori tailandesi che hanno analizzato i calzini di 148 cadetti della Thai Naval School. Lo studio è stato presentato durante l’incontro virtuale European Academy of Dermatology and Venereology.    

L’intuizione della ricerca

“Le proprietà antibatteriche degli ZnO-NP, che sono innocui per la pelle umana – spiega Punyawee Ongsri dell’Università Mahidol – rendono il rivestimento adatto all’implementazione nei tessuti, come le calze”. Il team è partito da uno studio del 2018 sulla prevalenza dell’infezione fungina del piede nel personale militare, secondo cui circa il 38,5 per cento dei cadetti della marina militare thailandese sviluppa un’infezione alla pianta o alle dita del piede che può causare bromodosi. “Volevo trovare un modo per prevenire e trattare queste infezioni fungine e batteriche e le condizioni associate – commenta l’esperto – studi precedenti avevano dimostrato le proprietà antibatteriche delle nanoparticelle di ossido di zinco, per cui abbiamo voluto verificare l’efficacia di questa tecnologia in un contesto reale”.    

Come funziona lo studio

Il gruppo di ricerca ha esaminato i calzini dei 148 cadetti, in un campione randomizzato a cui sono stati assegnati calzini rivestiti con ZnO-NP e un gruppo di controllo che ha indossato normali calzini. Sono state quindi effettuate valutazioni dell’odore del piede ed esami dermatologici delle condizioni mediche dei piedi dei cadetti. “I militari che avevano ricevuto i calzini trattati – riporta Ongsri – hanno riferito di aver notato una significativa riduzione negli odori sgradevoli, mentre chi aveva ricevuto i calzini normali ha mostrato maggiori probabilità di sviluppare cheratolisi, un’infezione batterica acuta riguardante gli strati superficiali della cute”. “Queste calze – conclude lo scienziato – potrebbero fornire una nuova opzione di prevenzione primaria per il personale militare e per tutti coloro che sono soggetti a queste condizioni imbarazzanti e spiacevoli. Proseguiremo gli studi per testare altri tessuti e speriamo che i nostri lavori possano aiutare a trattare e prevenire l’insorgenza di infezioni batteriche e fungine”. 

Serena Livoli

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