Cosa causò lo sterminio delle popolazioni indigene di Messico e Guatemala? Secondo gli esperti fu la febbre tifoide provocata da un ceppo letale di Salmonella portata dai Conquistadores europei.
E' quanto è emerso da una ricerca effettuata dagli scienziati dell'Istituto tedesco Max Planck di Jena, in collaborazione con l'Università di Harvard e l'istituto messicano di antropologia e storia, che hanno pubblicato i risultati del loro lavoro sulla rivista specializzata Nature Ecology and Evolution. I ricercatori hanno esaminato i resti di 29 indigeni uccisi dal morbo e sepolti nel cimitero della città messicana di Teposcolula-Yucundaa, abbandonata dopo l'epidemia che colpì l'america centrale tra il 1545 e il 1550. Nei resti dei cocolitzi – così gli Aztechi chiamavano le vittime dell'epidemia – sono state rinvenute tracce di Dna della Salmonella.
Gli esperti, grazie a un innovativo programma che permette di cercare ad ampio spetttro ogni genere di Dna batterico, hanno estratto il Dna dalle ossa. Grazie ad un metodo di arricchimento del Dna, ideato appositamente per questa ricerca, gli scienziati hanno potuto ricostruire integralmente i genomi dei vari ceppi del microrganismo. E' così emerso che in 10 dei 29 cadaveri sono state trovate sottospecie di Salmonella enterica responsabile della febbre tifoide.
Nel 2023 la platea degli occupati in Italia ha toccato i 23,6 milioni di unità,…
La temperatura risale durante questo fine settimana, dopo le massime di circa 12 gradi toccate…
I 25 membri dell'equipaggio della portacontainer "Ariel" di Msc, sequestrata dai pasdaran 14 giorni fa…
Le sirene suonano al nord di Israele, al confine con il Libano. L'aviazione israeliana ha…
Una scossa di terremoto di magnitudo 3.9 con epicentro nella zona dei Campi Flegrei ha…
Beato Giacomo da Bitetto, Laico frate minore Zara (Croazia), 1400 ca. - Bitetto (Bari), 1496…
Questo sito utilizza i cookies per migliorare l'esperienza dell'utente
Altre informazioni