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Croce di San Giorgio: la rivalsa di Genova sull'Inghilterra

Quanti tifosi inglesi che oggi, nel corso della partita dei Tre Leoni ai quarti di finale del Mondiale di Russia contro la Svezia, sventoleranno la bandiera dell'Inghilterra ne conoscono l'origine? Nei tatuaggi, fenomeno molto in voga tra i fans d'oltremanica, si sfoggia spesso la famosa icona di San Giorgio armato di lancia intento a sconfiggere un drago. Eppure, il nobile riferimento al santo c'entra poco o niente con l'utilizzo della croce di San Giorgio come bandiera inglese. L'origine del vessillo nasconde una mera scelta di opportunismo da parte di Londra.

Un pezzo di storia, quello della controversia sulla bandiera inglese, che ha rispolverata Marco Bucci, sindaco di Genova. Con un'iniziativa ironica, ma fino a un certo punto, il primo cittadino genovese si è rivolto alla Regina Elisabetta per chiedere gli arretrati per 247 anni di utilizzo della bandiera con la croce di San Giorgio, simbolo di Genova. Londra ottenne l'utilizzo della bandiera da parte della Repubblica marinara di Genova per la sua flotta nel Medioevo, in cambio di un tributo annuale al Doge che dopo secoli diventò di fatto un regalo. Il motivo? Una sorta di difesa automatica: infatti le navi nemiche o di pirati che vedevano sventolare su una imbarcazione questo simbolo evitavano il conflitto per non incorrere in un'inevitabile sconfitta con gli abili guerrieri genovesi. Londra ha poi inserito la croce di San Giorgio anche all'interno della Union Jack, la bandiera del Regno Unito.

Ecco allora che il sindaco Bucci sorridendo vuole “chiedere alla regina Elisabetta che ci restituisca il mancato pagamento di secoli di diritti per l'usufrutto della bandiera”. Secondo il primo cittadino “sarebbe una delle più grandi attività di marketing che potremmo fare”. E pensare che il Genoa, la prima squadra di calcio nata in Italia proprio sotto la Lanterna (e proprio su iniziativa di alcuni sportivi d'Oltremanica), nel 1901 adottò come colori sociali il rosso e il blu dell'Union Jack in occasione della morte della Regina Vittoria. Insomma, c'è un filo diretto sui binari dei simboli e dei colori che corre tra Genova e Londra.

Federico Cenci

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