Sesto omicidio a Napoli in due giorni, il terzo in meno di 24 ore. Nel primo pomeriggio di oggi due persone sono state uccise a colpi d’arma da fuoco in vico Valente, nel quartiere di Miano, a nord di Napoli. Le vittime si chiamavano entrambi Carlo Nappello, ed erano zio e nipote, rispettivamente di 44 e 22 anni.
Secondo le prime ricostruzioni, zio e nipote viaggiavano a bordo di uno scooter “Honda Sh”. Verso le 15,15 sono stati raggiunti e bloccati da dei sicari che, contro di loro, hanno esplosi 20 colpi di arma da fuoco, uccidendoli entrambi sul colpo.
Secondo le prime indicazioni, il duplice omicidio sarebbe avvenuto per questioni di faide tra clan avversari. I due uomini, infatti, facevano parte del gruppo criminale dei Nappello, vicino al clan Lo Russo operante prevalentemente sul territorio della città di Napoli ma con forti interessi anche nella zona di Miano. I Lo Russo, come base, hanno il Rione San Gaetano.
Un primo agguato era stato eseguito stamattina all’alba in un pub di via Riviera di Chiaia, sempre a Napoli. Un uomo con il viso nascosto da un passamontagna era entrato nel locale e aveva esploso tre colpi d’arma da fuoco contro Carmine Picale, 29 anni, ferendolo gravemente al torace. Picale era morto poco dopo il trasporto in ospedale.
Venerdì pomeriggio a Giugliano in Campania (NA) erano stati ammazzati Vincenzo Staterini, 50 anni, e il figlio Emanuele, 30. I due erano stati raggiunti da sicari nel pomeriggio in un bar-tabaccheria del Corso Campano, dove padre e figlio stavano giocando alle slot-machine. Entrambe le vittime avevano precedenti penali per associazione per delinquere di stampo camorristico.
Poche ore prima, stessa sorte era toccata ad un piccolo imprenditore edile, Salvatore Caputo, 72 anni. Il cadavere era stato rinvenuto nella sua auto in via Croce, ad Afragola (NA) poco prima delle 8 del mattino dalla Polizia. L’uomo era a bordo della sua sua Golf con il corpo crivellato dai proiettili. Gli agenti del Commissariato di Afragola avevano recuperato 12 bossoli calibro 9. Caputo, che aveva solo qualche piccolo precedente per abusi edilizi, non risultava legato alla criminalità organizzata. “Si tratta di un omicidio ancora da decifrare – aveva affermato il Questore di Napoli – ma stiamo valutando più piste e non possiamo escludere al momento neanche questa ipotesi”.
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