Un imam afghano è stato condannato ieri da un tribunale di Kabul a 20 anni di carcere, per aver violentato una bambina di dieci anni a maggio scorso. A riferirlo sono fonti dell’emittente locale, Tolo tv: i giudici hanno inoltre inflitto all’imputato, Aminullah Baraz, una pena pecuniaria da versare alla famiglia della vittima di 1,5 milioni di afghani, pari a quasi 26 mila euro.
La piccola fu stuprata in una moschea rurale del distretto di Akti Gundbad della provincia settentrionale di Kunduz. La madre ha detto ai giornalisti che “a cinque mesi dall’incidente, mia figlia è traumatizzata, piange spesso e non vuole più tornate a scuola”. La sentenza rappresenta un vero e proprio passo in avanti per il Paese: i genitori della bambina, di nome Brishna, e i responsabili dei movimenti della società civile che hanno promosso la causa, si sono rallegrati per il risultato e hanno auspicato che la decisione dei giudici possa essere di esempio per simili reati in futuro.
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