Traini resta in carcere

Eesterà in carcere Luca Traini, l'autore del raid anti-immigrati compiuto sabato scorso nel quale sono rimaste ferite 6 persone. Lo ha deciso il gip di Macerata, Domenica Potetti, che ha disposto la custodia cautelare per strage aggravata da odio razziale al termine dell'udienza di convalida. Non ammesso, invece, l'ipotesi di reato di tentato omicidio plurimo poiché ritenuto incluso nell'altra fattispecie dal gip. Dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip, Traini avrebbe reso dichiarazioni spontanee al pm Stefania Ciccioli, affermando nuovamente come non fosse sua intenzione colpire l'unica ragazza di colore rimasta ferita, sottolineando come il suo obiettivo fossero “i neri che spacciano droga a Macerata”.

Il legale: “Traini si trova bene”

Da ieri, Traini non è più detenuto in stato di isolamento. Come confermato dal suo difensore, il gesto sarebbe stato scatenato non da un legame esistente con Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta a pezzi la settimana scorsa, ma dalla notizia che a compiere l'orribile gesto potessero essere stati degli spacciatori immigrati. Il legale del 28enne, inoltre, ha spiegato che “per il ferimento della donna Traini  ha chiesto scusa, come pure gli spari verso la pasticceria sono stati un incidente di percorso”. Durante l'udienza, l'uomo non avrebbe mostrato però evidenti segni di pentimento:  “In questo momento si trova bene – ha concluso il legale – e si sente a casa sua”. Il nigeriano indagato per l'omicidio di Pamela, nel frattempo, ha spiegato al gip di essere scappato dopo aver visto la ragazza in overdose: su di lui gravano le accuse di occultamento e vilipendio di cadavere.

Tensione a Macerata

Nel frattempo, a Macerata continua a mantenersi alta la tensione, mai allentata dopo il ritrovamento dei resti di Pamela Mastropietro e l'azione di ritorsione di Traini: durante l'udienza di convalida, infatti, circa trenta persone, per la maggior parte provenienti dai centri sociali della città marchigiana, ha lanciato un paio di fumogeni contro il Caffè Venanzetti, all'interno della Galleria Scipione: in questo luogo era prevista una conferenza di Casa Pound, con partecipazione annunciata del segretario nazionale Enrico Di Stefano. L'azione, nonostante la paura per i proprietari, non ha provocato ulteriori incidenti né feriti.