Finisce in tragedia una lite tra giovani in una discoteca di Lloret de Mar, in Costa Brava. Muore a ventidue anni Niccolò Ciatti, originario di Scandicci, paese alle porte di Firenze. Il fatto risale alla notte tra venerdì e sabato. Secondo quanto riportato dai media locali, la polizia spagnola viene chiamata alle 3 di notte per una rissa in discoteca. Nella telefonata alle forze dell’ordine, qualcuno riferisce di almeno tre giovani che ne picchiavano un altro a pugni e calci, anche alla testa, forse sotto l’effetto di alcol o droghe.
All’arrivo degli agenti in discoteca, Ciatti versa in condizioni disperate. Inutile il trasporto all’ospedale Trueta di Girona, dove muore nella prima mattinata di lunedì 14 agosto. La polizia catalana, citata da vari media, parla apertamente di “pestaggio in una discoteca“. Secondo El Mundo, gli inquirenti stanno indagando sull’episodio trattandolo come omicidio. La morte del ragazzo viene confermata dalla Farnesina e poi anche dal sindaco di Scandicci, Sandro Fallani che commenta: “Siamo sconvolti. E’ un episodio tremendo che ci ha toccato profondamente ed è necessario che si faccia chiarezza. Tutta la città è vicina ai familiari, faremo qualsiasi cosa per aiutarli, con l’affetto e con tutto il supporto necessario”. La Farnesina, inoltre, fa sapere che insieme al Consolato Generale d’Italia a Barcellona sta seguendo il caso con la massima attenzione. Gli amici del ragazzo toscano lo piangono sui social. Inondato di messaggi il suo profilo Facebook.
Nel frattempo spunta il video choc del litigio, ripreso dalle telecamere di sorveglianza del locale. I giornali locali affermano che al momento, sono in manette tre giovani russi di 20, 24 e 26 anni, rintracciati sulla base delle testimonianze e dalle immagini del video. Il fermo avviene a pochi metri dal luogo della tragedia, sul lungomare di Lloret de Mar.
Dopo la diffusione del video, il padre del giovane ha commentato così quelle immagini: “La cosa triste è che tutti, tutti sono stati a guardare impotenti”. L’uomo ha dichiarato di aver visto solo “la metà di questo video terribile perché come padre non ci sono riuscito. E’ la dimostrazione delle bestie che abbiamo di fronte. Non sono essere umani ma bestie – ha rimarcato – che hanno ammazzato mio figlio come un sacco di patate, non posso dire neanche come un cane perché neanche un cane si merita una fine così. Sarebbe bastato che qualcuno intervenisse per risparmiargli forse quelle pedate sulla testa, quelle botte al cuore che me l’hanno ammazzato”.
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