E’ di 3 sciatori italiani uccisi, uno in gravi condizioni, ricoverato in rianimazione ed uno ferito solo leggermente, il bilancio ancora provvisorio della valanga che alle 13,40 si è staccata dalla vetta di La Combe des Maures sul Gran San Bernardo. Lo riferisce Jen-Marie Bornet della polizia del cantone di Valais. Oggi l’allerta valanga nella zona era a livello 2 su un massimo di 5.
Per tutta la giornata le informazioni si sono succedute in maniera confusa: si è parlato prima di 5 vittime, poi sembravano tutti salvi, poi ancora cifre che si accavallavano. Alla fine un bilancio che risulta – come detto – ancora provvisorio, e qualche notizia in più sulla dinamica. Gli aplinisti sono stati travolti mentre salivano all’ospizio del Gran San Bernardo dal versante svizzero della montagna. Tre alpinisti sciatori italiani, due donne e un uomo di circa 50 anni, sono stati investiti da una grossa slavina staccatasi a 2.300 metri di quota, mentre un quarto è ricoverato in rianimazione e un altro se l’è cavata con lievi ferite.
La comitiva era composta da valdostani e lombardi, tutti di circa 50 anni. Il fronte della massa di neve era largo un centinaio di metri ed è sceso a valle per circa 200 metri. Immediatamente è scattato l’allarme ma le operazioni sono state rallentate dal maltempo che ha impedito agli elicotteri di salire in quota per molti minuti: i soccorritori sono stati quindi ‘scaricati’ a una quota più bassa e sono risaliti a piedi fino al luogo della slavina.
Gli alpinisti erano sepolti sotto una spessa coltre di neve, alcuni fino a due metri e mezzo. Una trentina di uomini, con l’ausilio di sonde e cani da valanga, hanno scavato a lungo per estrarre i feriti, che sono stati trasportati a valle con gli elicotteri di Air Glaciers. I quattro più gravi – sia per i traumi da caduta sia per ipotermia – sono stati ricoverati nei reparti di rianimazione di vari ospedali del Vallese. Tre di loro sono arrivati in fin di vita e i medici elvetici non sono riusciti a salvarli, il quarto è in gravi condizioni.
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