Erano le 15.14 quando si è registrata una scossa di terremoto di magnitudo 3.5 nel Mar Ionio settentrionale. L'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Ingv, ha rilevato una profondità di 37 chilometri. La scossa è stata avvertita piuttosto chiaramente sulla costa calabra, da Catanzaro a Siderno. Molte telefonate ai vigili del fuoco, ma per ora non si registra alcun danno a persone o cose. Poco dopo, alle 17.20, una scossa di magnitudo 2.7 è stata registrata al largo della costa tirrenica tra Bagnara Calabra e Palmi, in provincia di Reggio Calabria. Secondo l’Ingv, il sisma è stato localizzato a 14 chilometri di profondità. Anche qui non si segnalano danni. I comuni più vicini all’epicentro sono Palmi (10 chilometri), Bagnara Calabra (11), Seminara e Scilla (13).
Intervistato da In Terris, padre Martino Siciliani, direttore dell'Osservatorio sismico “Andrea Bina” di Perugia, ha spiegato: “L'area più a rischio, attualmente, è la Calabria. Non voglio fare allarmismo, è solo di una valutazione generica. Si tratta però di una zona molto vulcanica e nella quale è presente una grossa faglia. Dal terribile sisma del 1908, poi, gli unici eventi registrati hanno avuto un tenore piuttosto ridotto. D'altra parte è possibile che il tempo di ritorno possa durare ancora molti anni“.
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