Una maxi operazione anticamorra ha portato al sequestro di beni per un valore di 130 milioni di euro. Le espropiazioni, avvenute in otto regioni, sono state messe in atto dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Padova. Tutti gli immobili e le società appartenevano ad un campano, Antonio Manzo 60 anni, sospettato di essere l’incaricato di “pulire” i capitali di organizzazioni criminali come la Camorra e l’ex mala del Brenta.
L’uomo – tramite alcune società a lui riconducibili – risulta essere il proprietario di ben 40 appartamenti nel grattacielo verde della stazione (Padova) e del grattacielo Onda Palace, situato lungo la tangenziale sud della città, in costruzione ma fermo da anni. Apparteneva a Manzo anche il castello a Ponte nelle Alpi, ma anche questo è stato sequestrato dalle forze dell’ordine. L’uomo dichiarava non più di 15 mila euro l’anno, ma risulta essere proprietario di beni per oltre 130 milioni di euro.
Su richiesta della Direzione antimafia di Venezia, il tribunale di Padova ha emesso un decreto di sequestro preventivo di urgenza, che è stato eseguito dai militari dell’Arma in ben otto regioni. Per l’operazione sono stati impegnati ben 400 carabinieri che hanno operato nelle province di Padova, Vicenza, Treviso, Belluno, Ferrara, Bologna, Siena, Roma, Napoli, Salerno, Taranto, Matera, Cosenza e Varese.
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