E'di una donna il cadavere orrendamente mutilato rinvenuto alcune ore fa in un gabbiotto dei rifiuti nella periferia milanese. Il corpo è stato individuato in zona Bovisasca, nella parte settentrionale del capoluogo lombardo, quasi interamente carbonizzato, privo degli arti e della testa, orribilmente poggiati lì vicino. L'incendio è stato quasi certamente appiccato in modo doloso e, ora, gli investigatori stanno tentando di ricostruire la vicenda cercando testimoni (a dare l'allarme ai pompieri è stato un uomo che abita nel palazzo di fronte al luogo del rogo) e indizi attraverso l'esame delle telecamere di sorveglianza. La Polizia è stata contattata dai Vigili del fuoco che, nella tarda serata di ieri, erano stati chiamati per spegnere l'incendio. Il luogo del ritrovamento è un piccolo deposito di spazzatura, recintato da una gabbia metallica e, secondo i residenti, quasi ogni giorno ripulito dal servizio di pulizia municipale.
Gli investigatori sono quasi certi che il corpo appartenga a una donna ma, per avere ulteriori dettagli sulla causa della morte, sarà necessaria l'autopsia. La mutilazione, secondo le prime ipotesi, sarebbe stata effettuata allo scopo di occultare il corpo bruciandone le varie parti. I resti saranno analizzati dal Labanof della Statale, con l'esame affidato all'anatomopatologa Cristina Cattaneo. Sull'identità non c'è ancora nessun indizio: gli inquirenti stanno vagliando tutte le segnalazioni di scomparsa delle ultime settimane. A tale scopo verranno effettuati il test del dna e quelli delle impronte digitali, per quanto sarà possibile.
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