Sono già salite a 164 – ma si teme possano aumentare ancora – le vittime delle forti inondazioni dovute alle piogge monsoniche che da giorni stanno flagellando lo Stato del Kerala, nel sud dell'India. Lo ha reso noto il ministro dello stato Pinarayi Vijayan. “Circa 100 persone sono morte nelle ultime 36 ore soltanto“, ha specificato un funzionario delle relazioni pubbliche del Kerala. Secondo la Bbc online inoltre, gli sfollati sono 150mila.
Intanto nella nota località turistica, uno dei paradisi sul Mar Arabico, è stata lanciata una nuova allerta meteo. Per far fronte all'emergenza – una delle più gravi di sempre – il governo centrale ha schierato tutte le forze armate (esercito, marina, aeronautica) per una massiccia operazione di soccorso e ha lanciato appelli alla popolazione a non ignorare gli ordini di evacuazione. Si temono infatti nuove inondazioni.
Nello stato meridionale vivono oltre 33 milioni di persone, con una densità altissima: quasi mille abitanti per km quadrato. A causa delle piogge, le infrastrutture del Paese versano in gravissime condizioni: circa 10 mila chilometri di strade sono state distrutte o danneggiate così come centinaia di case. Parti della capitale commerciale del Kerala, Kochi, sono sommerse: ferme le ferrovie e la metropolitana, mentre l'aeroporto resterà chiuso fino al 26 agosto.
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