L'ennesima tragedia per trovare riparo dalla temperature estive. Un 28enne milanese è morto nella notte tra giovedì e venerdì durante un bagno in piscina. Il suo corpo è stato rinvenuto all'interno dell'impianto della Milanosport di via Sant’Abbondio, alla periferia sud della città, zona via dei Missaglia. A dare l'allarme alle forze dell'ordine una chiamata anonima giunta ai carabinieri intorno alle 3.20 del mattino. Al termine dell'identificazione del cadavere non sono state ritrovate tracce di violenza sul corpo: la morte, secondo le prime ricostruzioni investigative, potrebbe essere attribuibile ad un malore. I militari dell'Arma hanno rintracciato l'autore della chiamata anonima, si tratta di un amico della vittima. Quindi ciò rafforza, secondo chi indaga, l'ipotesi di una goliardata: un bagno notturno fra amici che avrebbero scavalcato la recinzione. Già in passato i residenti della zona avevano segnalato schiamazzi notturni provenienti dall'area della piscina scoperta. Per accedervi di solito i giovani scavalcano la cancellata, dopo essersi arrampicati su un muretto di recinzione. Sul corpo del 28enne è stata disposta l'autopsia.
Una manciata di giorni fa un'altra disgrazia è avvenuta a Marina di Pietrasanta (Lucca), dove una bambina di 12 anni dopo tre giorni di agonia è deceduta in seguito ad un'incendente in una piscina idromassaggio. La piccola andata in arresto cardiaco, era stata soccorsa e rianimata ma le sue condizioni erano apparse fin da subito gravissime. I medici hanno fatto l'impposibile per salvare la vita della ragazzina di Parma che si trovava con i suoi genitori in Versilia per le vacanze. L'autorità giudiziaria ha disposto l'autopsia e la Procura di Lucca ha iscritto sei persone nel registro degli indagati con l'ipotesi accusatoria di lesioni colpose. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati ai sei indagati, che sono i titolari dello stabilimento balneare e alcuni assistenti ai bagnanti, nel corso del sopralluogo effettuato dal sostituto procuratore di Lucca Salvatore Giannino, titolare dell'inchiesta, insieme al personale della capitaneria di porto di Viareggio (Lucca) e a consulenti informatici e ingegneri specialisti nel settore idraulico, per approfondire la dinamica di quanto accaduto.
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