Migranti nel Mediterraneo, nessun aiuto dalla Gran Bretagna

Mentre l’Italia si appresta a concludere Mare Nostrum, che  in un anno ha prestato soccorso a circa 150mila migranti, il governo britannico ha annunciato che non parteciperà dalle operazioni di ricerca e salvataggio dei rifugiati politici e profughi intenti, ogni giorno, a raggiungere le coste dell’Europa.

Ad affermarlo è il ministro degli esteri della Gran Bretagna, Joyce Anelay, il quale ha spiegato che il Paese non sosterrà l’iniziativa “dal momento che riteniamo che queste operazioni creino un fattore d’attrazione involontario, incoraggiando più migranti a tentare la traversata pericolosa del mare e conducendo dunque a più morti tragiche e inutili”.

Da qui, la politica di Londra è volta a concentrarsi soprattutto “sui Paesi d’origine e di transito”, lottando principalmente contro le organizzazioni di scafisti e quelle di rapitori che si muovono silenziose  nel Nordafrica.

La posizione britannica è stata resa nota da un comunicato del Foreign Office. Il contenimento delle migrazioni è una delle priorità nell’agenda di Cameron, che deve fronteggiare la crescente popolarità del partito di estrema destra Ukip, sostenitore della linea dura contro migranti e clandestini.

Triton sarà lanciata, come annunciato già da agosto, il prossimo primo novembre: l’operazione avrà l’obiettivo di coadiuvare – e non sostituire – gli sforzi messi in campo dalle autorità italiane durante l’ultimo anno. Londra, al contrario degli altri 29 Paesi che parteciperanno, si limiterà dunque ad inviare un funzionario per raccogliere informazioni di intelligence sui migranti.