Maltempo sul Nanga Parbat, ricerche sospese

Più le ore passano più le speranze di ritrovare gli alpinisti Daniele Nardi e Tom Ballard si affievoliscono. Le ricerche dei due, andate avanti in modo alternato nei giorni scorsi, sono fermo da alcune ore a causa del maltempo che imperversa sul Nanga Parbat. Anche la fidanzata dello scalatore britannico, Stefania, affida a un doloros post i suoi dubbi circa l'esito positivo della ricerca: “Non ha più senso. Non c'è più speranza”. Della nuova sospensione delle ricerche, iniziate in ritardo per via delle dispute fra India e Pakistan (risolte dopo forte pressione dell'ambasciatore italiano), ha riferito il Sunday Times: scarsa visibilità e forti nevicate, su una montagna (il nono ottomila della Terra) che conferma tutta la sua infausta fama.

Ricerche sospese

“Si annoiava al campo base. Era contento di andare – ha spiegato -. Di solito non porta il telefono. Era calmo. Stava bene. Aveva perso peso a causa dell'altitudine. Con Nardi – ha aggiunto la donna – vedevano come andava giorno per giorno”. Così Stefania Pederiva ha parlato di Tom Ballard, il compagno di cordata dell'alpinista di Sezze, in una telefonata che risale al 22 febbraio scorso. Dei due non si ha più nessuna notizia da domenica scorsa e, dopo una settimana, l'unico risultato ottenuto è stata l'individuazione della loro tenda, in una zona che presentava evidenti segni di valanghe. Le ricerche per via aerea con elicottero potrebbero essere sostituite da ricognizioni con droni, dopo che l'invio di una cordata russa via terra era stata scongiurata.

Il tentativo

Nardi e Ballard avevano attaccato il Nanga Parbat dal versante nord-ovest, quello di Diamir, tentando un'impresa invernale tuttora senza precedenti: il superamento dello sperone Mummery, considerato uno dei passaggi più pericolosi in assoluto dell'alpinismo himalayano, per via della forte esposizione a valanghe. Dopo aver perso i contatti con i due, le ricerche erano iniziate dopo qualche giorno senza tuttavia dare alcun esito positivo, anche per via delle proibitive condizioni climatiche che stanno interessando la zona, con temperature inferiori a 30 gradi e venti superiori a 130 chilometri orari.