Categories: Cronaca

L’autopsia rivela che Simon Gautier è morto per choc emorragico

Un’emorragia se l’è portato via in tre quarti d’ora al massimo. Fratture esposte e composte a entrambe le gambe, tessuti lacerati e l’arteria femorale rotta. Questo è quanto emerso dall’esame autoptico sul corpo di Simon Gautier, l’escursionista francese scomparso venerdì nove agosto nel Cilento e ritrovato domenica 19 agosto in una scarpata a Belvedere di Ciolandrea, nel salernitano. L’autopsia ha confermato che il ragazzo è stato ucciso da uno choc emorragico, partito dalla gamba dove i vasi principali era rotti. Accertata la causa della morte, non è ancora finita la ricerca della verità su un eventuale ritardo nei soccorsi dopo che Simon ha telefonato, dolorante e impaurito, per chiedere che lo venissero a prendere.

La macchina del soccorsi

Ci sono due inchieste in corso, quella della Procura di Vallo di Lucania in Campania e quella di Lagonegro in Basilicata, per capire se sarebbe stato possibile trovare in tempo il turista francese e metterlo in salvo o ciascun ingranaggio della macchina dei soccorsi ha funzionato come poteva. La prima chiamata di Simon si è agganciata alla celle telefonica della Basilicata, nonostante lui si trovasse in Campania, e arriva ai carabinieri di Lagonegro. Vista la richiesta di soccorsi, i militari lucani hanno girato la chiamata al 118 della Basilicata che però non riesce a sapere dal giovane dove si trovi esattamente. L’operatrice del pronto soccorso al telefono gli dice di tenere il cellulare libero perché i carabinieri lo avrebbero cercato a quel numero per localizzarlo. Il problema è che in Italia dove non sono ancora arrivati i sistemi di geolocalizzazione d’emergenza Els e Aml, quelli che consentono di trasmettere la posizione esatta quando si chiama il numero unico europeo delle emergenze, il 112. Comunque lo chiamano ripetutamente ma non risponde, gli mandano un messaggio, niente. Già prima dell’autopsia si era ipotizzato che la morte fosse sopraggiunta a circa una quarantina dopo la telefonata, a causa dell’arteria femorale recisa dalla frattura, quindi non avrebbe potuto rispondere. Dopo un’ora e quaranta dalla chiamata, il 118 della Basilicata ricevette una localizzazione da parte del Soccorso alpino, così manda un’ambulanza, ha riferito all’Ansa il direttore del 118 lucano Serafino Rizzo. Ma verso Maratea, a sud. Policastro è a nord. Gli elicotteri, inoltre, sarebbero partiti oltre 24 ore dopo la telefonata d’aiuto di Simon, la mattina del 10 agosto.

Lorenzo Cipolla

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