L’Indonesia posticipa di 16 giorni le esecuzioni degli stranieri nel braccio della morte di Nusakambangan. La procura generale ha annunciato che i condannati, già trasferiti nel carcere di massima sicurezza, saranno uccisi tutti insieme. Sono cittadini di Australia, Francia, Brasile, Filippine, Ghana e Nigeria.
Il caso ha peggiorato in particolare le relazioni con l’Australia, che ha fatto pressioni e richieste perché i suoi cittadini non siano uccisi. Tutte le richieste, però, sinora sono state respinte. La risposta alla richiesta di grazia dei due australiani è stata posticipata al 19 marzo. Quella di un francese, invece, è stata rimandata al 25 marzo.
“Noi – ha affermato il premier Australiano – aborriamo i crimini di droga, ma anche la pena di morte. Riteniamo che questi due australiani meritano di essere puniti, ma certamente non meritano di essere giustiziati. Questa è la nostra posizione. Penso che milioni di australiani si sentano rivoltare le viscere all’idea di un’esecuzione di queste due persone”
Secondo le leggi del paese le esecuzioni non possono essere eseguite prima delle 72 ore dopo che ne viene dato annuncio ufficiale da parte delle autorità. Da gennaio in Indonesia sono già state eseguite sei condanne a morte, cinque delle quali nei confronti di persone provenienti da altri Paesi.
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