Un video che lascia poco spazio alla fantasia è quello che avrebbe pubblicato sulla propria pagina Facebook Mustapha Qandyly, marocchino ed imam di uno dei due centri islamici di Fabriano, nelle Marche. Il filmato, ripreso da IlGiornale.it, sarebbe stato ripreso dalla pagina Facebook “End Israel” (Terminare Israele), il cui nome indica chiaramente una avversione nei confronti dello Stato ebraico.
Proprio oggi Papa Francesco, nell'udienza ai partecipanti alla Conferenza Tackling violence committed in the name of religion, in Vaticano, è tornato a tuonare contro il binomio religione e violenza. Ha sottolineato che “una delle più grandi bestemmie è chiamare Dio come garante dei propri peccati e crimini, di chiamarlo a giustificare l'omicidio, la strage, la riduzione in schiavitù, lo sfruttamento in ogni sua forma, l'oppressione e la persecuzione di persone e di intere popolazioni”.
Nel filmato che avrebbe postato dall'imam trapiantato a Fabriano non ci sono immagini di omicidi, ma di violenti tafferugli tra uomini incappucciati e forze dell'ordine. Lanci di molotov sui blindati della Polizia e fuoco appiccato ad alcune barricate, sono queste le azioni riprese nel video, con un sottofondo musicale in lingua araba, così come in lingua araba sono i sottotitoli.
A metà gennaio la cittadina marchigiana era stata attraversata da polemiche, proprio riguardanti uno dei due centri islamici presenti nel territorio, dopo che l'amministrazione comunale, presieduta dal M5S, aveva patrocinato una conferenza organizzata da gruppi islamici. “A Fabriano chiudono le imprese e si aprono moschee camuffate da centri islamici – aveva accusato la Lega -. È un grave paradosso, uno dei tanti targato 5 stelle: scappano i fabrianesi e si attirano extracomunitari musulmani“.
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